4. Maggio. 1829.
[4498,2] Che libertar sia un liberatare o liberitare (meritare - mertare), è provato anche da libertus, participio aggettivato, mera contrazione di
liberatus.
[4498,3] L'assenza di ogni special sentimento di male e di
bene, ch'è lo stato più ordinario della vita, non è nè indifferente, nè bene, nè
piacere, ma dolore e male. Ciò solo, quando d'altronde i mali non fossero più
che i beni, nè maggiori di essi, basterebbe a piegare incomparabilmente la
bilancia della vita e della sorte umana dal lato della infelicità. Quando l'uomo
non ha sentimento di alcun bene o male particolare, sente in generale
l'infelicità nativa dell'uomo, e questo è quel sentimento che si chiama noia.
(4. Maggio. 1829.).