14. Mag.
[4508,4] Quanto può l'autorità
{(}come in ogni altra passione, {p. e. la tristezza, la
speranza, il timore,} così{)} nel piacere!
Dico ne' piaceri realis. ec. In galanteria: donne amate da qualcun altro, famose
per bellezza, spirito ec., quantunque a voi d'altronde non piacerebbero. In
letteratura: se leggete un libro che il pubblico vi dica esser bello, classico
ec., ci provate incomparabilmente maggior piacere, che se da voi stesso dovete
avvedervi de' suoi pregi. Il piacer dell'inaspettato, che si può provare in
questo secondo caso, non ha nulla di comparabile a quello che nel primo caso ci
deriva dall'autorità degli altri. Nè trattasi qui di rimembranze, lontananza,
antichità venerabile, voto di secoli ec.; anche un libro nuovo, uscito pur ora
ec. Il credito poi dell'autore, benchè vivente, quanto importa al piacere! È
classico il detto di La Bruyere: è
molto più facile il far passare un libro mediocre al favor di una riputazione
già fatta, che acquistarsi una riputazione con un libro eccellente. Ed io
ardisco dire che piace veramente più a
leggere un libro mediocre (nuovo o antico) d'autor famoso, che un libro
eccellente di scrittore non rinomato. (14. Mag.).