20. Aprile. Venerdì Santo. 1821.
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Alla p. 786. E
prima della potenza Ateniese e degl'incrementi di quella repubblica, essendo il
dialetto ionico il più copioso, come pare, di tutti gli altri nello stato
d'allora, per lo molto commercio della nazione o nazioni e repubbliche che
l'usavano, prevalse il dialetto ionico nella letteratura greca, usato da Omero, {da Ecateo Milesio istorico
antichissimo, ed anteriore ad Erodoto che molto prese da lui} da Erodoto, da Ippocrate, da Democrito e da
molti altri di gran fama. Così che Giordani crede (B. Ital. vol. 2. p. 20.) che Empedocle
*
(il quale parimente scrisse
in quel dialetto) lasciasse di adoperare il
dialetto
*
(dorico) della sua patria e della
sua scuola
*
(Pitagorica) non perchè fosse o
più difficile o meno gradito ai greci, ma perchè vedesse più frequentato
fuori della grecia l'ionico, al quale Omero, Erodoto e Ippocrate avevano acquistata più universale
celebrità.
*
Di maniera che ancor dopo prevaluto l'attico si
seguitò da alcuni a scrivere ionico, non come dialetto proprio, ma come vezzo, e
quasi in memoria della sua antica fama. Come fece Arriano, il quale continuò {i 7
libri della} Impresa di
Alessandro scritti in puro attico, colla storia indiana, o
libro delle cose indiane scritto in dialetto ionico, per puro capriccio. Ora
questo dialetto ionico tutti sanno qual sia presso Omero, cioè una mescolanza di tutti i dialetti, {e di voci estere,} solamente {prevalendo} lo ionico, ed Ermogene
περὶ
ἰδεῶν lib. II. p. 513.
notat Hecatęum Milesium a quo plurima accepit
Herodotus (notante
etiam Porphyr. ap. Eus. l. 10.
pręp. c. 2. p. 466.) usum ἀκράτῳ ᾽Iάδι, Herodotum
ποικίλῃ.
*
(Fabric.
B. G. II. c. 20. §. 2. t. I. 697. nota
K.)
{+cioè l'uno del
dialetto ionico puro, l'altro del dialetto
ionico variato o misto.} E contuttociò Erodoto è chiamato
962 dal suo
concittadino Dionigi d'Alicarnasso
(Epist. ad
Cneium Pompeium p. 130.
Fabric.) ᾽Iάδος ἄριστος κανών
*
. (20. Aprile. Venerdì Santo.
1821.)