19. Maggio 1821.
[1065,3] Dalle mie osservazioni sulla necessaria varietà
delle lingue pp. 952.
sgg.
p. 955
p.
1022
p.
1045, risulta che non solo le lingue furono naturalmente molte e
diverse anche da principio, per le
1066 impressioni che
le medesime cose fanno ne' diversi uomini; le diverse facoltà imitative, o le
diverse maniere d'imitazione usate da' primi creatori e inventori della favella;
le diverse parti, forme, generi, accidenti di una medesima cosa, presi ad
imitare e ad esprimere da' diversi uomini colla parola significante quella tal
cosa; (v. Scelta di Opuscoli interessanti, Milano.
Vol. 4. p. 56 - 57. e p. 44. nota) ma eziandio che introdotta e
stabilita una medesima favella, cioè un medesimo sistema di suoni significativi,
uniformi e comuni in una medesima società; questa favella ancora,
inevitabilmente si diversifica e divide {appoco appoco}
in differenti favelle. (19. Maggio 1821.).