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16. Agos. 1821.

[1504,2]  L'influenza della sinonimia sui linguaggi è tanta, e sì potentemente contribuisce alla corruzione, alterazione, sovversione, ed anche al totale cambiamento delle lingue, che ad essa in  1505 gran parte si {possono} riferire {tutti i detti} effetti, la difficoltà di ritrovar l'etimologie, le diversissime facce delle lingue madri rispetto alle lingue figlie, che spesso appena si ravvisano per parenti, e le graduate, ma infinite diversificazioni di significato che subirono le parole passando di una in altra lingua, con che arrivarono a non esser più intese in altra nazione che da principio parlava la stessa favella, a compor lingue differentissime, che non si tengono più per parenti, benchè composte in buona parte di parole che originariamente erano le stesse; e derivate da una stessa fonte, che a causa di queste infinite alterazioni più non si trova. La sinonimia, dico, si dee riconoscere per causa immediata di gran parte di tutto ciò, riconoscendo per cause prime o mediate ec. altre cose più materiali, come la diffusione ec. ec. Or come la sinonimia? Eccolo. Non solo i significati simili o poco differenti delle diverse parole, ma anche i più distinti e lontani sono confusi dal tempo, dalla negligenza, dall'ignoranza di coloro a' quali trasmigra una nuova lingua ec. {+dallo stesso uso di parlare o scrivere elegante e metaforico ec:} così che delle parole disparatissime divengono sinonime. P. e.  1506 presso gli spagnuoli il verbo quęrere (querer) è passato a significar velle, volvere (bolver) redire, circa (cerca) prope; presso i medesimi e gl'italiani il verbo clamare (llamar, chiamare) al senso di vocare; presso i francesi donare (donner) al senso di dare. Questo per forza di sinonimia che appoco appoco rendendo proprio di quelle voci quel senso disparatissimo, ha spento quelle che l'aveano realmente in proprietà ec. ec. L'etimologia di queste voci, e il modo in cui sono arrivate a questo significato ec. facilmente si trova, riguardo alla lingua latina ch'è la madre immediata di dette tre lingue. Ma facciamo conto che dallo spagniolo[spagnuolo] o dal francese nascesse una nuova lingua, come certo nascerà col tempo, giacchè esse medesime son già molto diverse da' loro principii; certo che gli etimologisti si troverebbero imbrogliatissimi, ancorchè seguitassero ancora a conoscer bene l'antico latino, come già si trovano molto confusi intorno a molte parole derivate pure immediatamente dal latino, ma tanto svisate di significato che più non si raffigurano. Così le lingue si alterano e si mutano giornalmente, e le parole, quanto al significato,  1507 si sovvertono mirabilmente, e l'etimologie si perdono, e le lingue primitive si nascondono (come son già nascoste) a causa della sinonimia, non meno che per le altre cause. (16. Agos. 1821.).