16. Agos. 1821.
[1507,1] Paragonando le occupazioni di un mercante che
travaglia a' suoi complicatissimi negozi, e di un giovane che scherza con una
donna, quella {ci par} serissima, e questa
frivolissima. E pure qual è lo scopo del mercante? il far danari. E perchè? per
godere. E come si gode quaggiù? collo spassarsi; e uno de' maggiori spassi e
piaceri è quello che si piglia colle donne. Dunque lo scopo del mercante in
ultima analisi è di potersi a suo agio, e con molti mezzi occupare in quello
stesso in che si occupa il giovanastro, o in cose tali. Se dunque il fine è
frivolo, quanto più il mezzo. Tutto dunque è frivolo a questo mondo, e l'utile è
molto più frivolo del semplicissimo dilettevole. Così dico degli studi, e delle
carriere ec. (16. Agos. 1821.).