17. Sett. 1821.
[1720,1]
1720 Le verità contenute nel mio sistema non saranno
certo ricevute generalmente, perchè gli uomini sono avvezzi a pensare
altrimenti, e al contrario, nè si trovano molti che seguano il precetto di Cartesio: Q1195384l'amico della
verità debbe una volta in sua vita dubitar di
tutto. Precetto fondamentale per li progressi dello
spirito umano. Ma se le verità ch'io stabilisco avranno la fortuna di essere
ripetute, e gli animi vi si avvezzeranno, esse saranno credute, non tanto perchè
sian vere, quanto per l'assuefazione. Così è sempre accaduto. Nessuna opinione
vera o falsa, ma contraria all'opinione dominante e generale, si è mai stabilita
nel mondo istantaneamente, e in forza di una dimostrazione lucida e palpabile,
ma a forza di ripetizioni e quindi di assuefazione. Da principio fischiate, oggi
regnano, o hanno regnato lungo tempo. Bene spesso vinte dagli ostacoli opposti
loro dall'opinione dominante, e abbandonate in dimenticanza, sono poi state o
copiate, o di nuovo inventate da altri più fortunati, a cui la diversità delle
circostanze ha proccurato
1721 che le loro opinioni
venissero ripetute in maniera che assuefattivi gli orecchi e gli animi,
cominciativi ad allevare i fanciulli, esse si sono stabilite, e stabilite in
modo da far considerare come sogni le opinioni contrarie, o antiche e passate, o
nuove ed ardite ec. Tutto ciò non è che una prova del mio stesso sistema, il
quale fa consistere le facoltà, le opinioni, le inclinazioni, la ragione umana
ec. nell'assuefazione. (17. Sett. 1821.). {{V. p.
1729.}}