23. Sett. 1821.
[1776,2] Ho detto altrove: pp. 461-62
pp. 658-59
pp. 1260-62
p.
1554 non si può fare, quello che troppo si vuol fare. Perciò
giornalmente si osserva che una cosa sfugge alla memoria nel punto ch'ella si
vuol ricordare,
1777 e se le offre spontaneamente
quando non ce ne curiamo. Infatti ogni volta che con soverchia contenzione di
mente ci mettiamo per richiamarci una ricordanza la più presente, e che ci
sovverrà forse poco dopo, possiamo esser sicuri di non ritrovarla, finchè non
abbiamo cessato di cercarla. Nel qual punto medesimo bene spesso ella ci
sovviene. {+Così noi ci
ricordiamo sempre di quel che ci siamo prefisso o che abbiamo desiderato
di dimenticare, e ce ne ricordiamo nel tempo che appunto non
volevamo.}
[1777,1] Queste osservazioni provano ancora l'altro mio
pensiero che il troppo è padre del nulla. pp. 714-17
pp. 1176-79
p. 1653
(23. Sett. 1821.).