14. Agosto 1820.
[210,1] Diciamo male che il tal desiderio è {stato} soddisfatto. Non si soddisfanno i desideri,
conseguito {che abbiamo} l'oggetto, ma si spengono,
cioè si perdono ed abbandonano per la certezza acquistata di non poterli mai
soddisfare. E tutto quello che si guadagna conseguito l'oggetto desiderato, è di
conoscerlo intieramente. (14. Agosto 1820.).