10. Luglio 1823.
[2930,1]
Pinso pinsis pinsi et pinsui,
pinsum et pinsitum et pistum. Da pinsus o da pinsitus, pinsitare appresso Plauto, se questa voce è vera. Da pistus
pistare appresso il Forcellini e il Glossario (vedilo in
Pistare e Pistatus), onde il nostro pestare che
volgarmente si dice anche oggi più spesso pistare,
siccome pisto per pesto.
(V. il Glossar. in pestare). Pisto
rimane eziandio nello spagnuolo, ed è un aggettivo neutro sostantivato che vale
quello che noi diciamo il pollo pesto. {Tutti tre questi participii di pinso sono comprovati con esempi, e non da me
congetturati. V. Forcell. in ciascuno di loro, e in pinso.}
[2930,2] Notiamo qui quello che dice Festo alla voce pinso
(ap. Forcell. in Pistus). Pistum a pinsendo {pro molitum} antiqui frequentius usurpabant quam nunc nos
dicimus.
*
2931 Infatti pistillum, pistor, pistrinum e quasi
tutti i derivati di pinso vengono dal supino o
participio pistum o pistus.
Ora, secondo Festo, al suo tempo
questo participio o supino molto usitato dagli antichi, era poco frequentato.
Egli vuol certo dire nel linguaggio polito e nella scrittura. Ma eccovi che il
volgo latino e il parlar familiare conservava l'uso antico e conservollo sino
all'ultimo, giacchè nelle lingue figlie della latina non resta quasi (dico quasi
per rispetto al verbo pisar ec. di cui qui sotto) del
verbo pinsere altro che quello che appartiene al suo
participio pistus, cioè pesto, pisto
{ital. e spagn.}
pestare, pestello ec. E il
verbo pestare o pistare che
sembra essere sottentrato ne' bassi tempi all'originale pinsere, nel luogo del quale ei si conserva fra gl'italiani anche
oggidì, fu formato allora da pistus, o s'ei fu proprio
anche degli antichi latini, certo è ch'egli si conservò nelle bocche del volgo e
nel parlar familiare andando in disuso e totale dimenticanza il verbo pinso, al contrario di quello che
2932 sembra dir Festo, o che
si potrebbe ragionevolmente raccogliere dalle di lui soprascritte parole, chi
non sapesse i fatti.
[2932,1]
Pistus
{+1. Veggasi la p. 3035. segg.
} onde pistare è formato
evidentemente dal regolare e primitivo pinsitus,
toltagli la n, onde pisitus,
e contratto questo in pistus, come positus, repositus ec. in
postus, repostus. E vedi
la p. 2894. Ora come da pinsitus
pisitus e pistus, tolta la
n, così da pinsus altro
participio irregolare di pinso, del qual participio
altresì s'hanno parecchi esempi (v. Forcell. in pinso fin. e pinsus), fu fatto,
secondo me, pisus, e da questo, siccome da pistus
pistare, viene il verbo pisare, il quale conseguentemente e secondo questo discorso, è un
continuativo di pinsere appunto come pistare, e come forse pinsitare. Se a questo discorso avessero posto mente quelli che
appresso Varrone e Plinio sostituiscono il verbo pinsere al verbo pisare (o pisere, di cui poscia),
riconosciuto pur da Diomede, e letto
ancora da taluni appresso Persio
2933
(v. Forcell. in pinso fine), non
avrebbero forse pensato a bandire questo verbo. E meno ancora lo avrebbero fatto
se avessero osservato questo medesimo verbo pisare
appresso un Anonimo, de re architectonica, il quale
non ho ora tempo d'investigar chi sia, se non è l'epitomatore di Vitruvio, ma certo al suo stile non par
troppo recente, e vedi il suo passo nel
Gloss. in Pisare. E meno se avessero guardato allo spagnuolo pisar (calcare, cal-pestare) e all'italiano pigiare ch'è il medesimo: e se in
quel luogo di Varrone
ficum et uvam passam cum
piserunt,
*
dov'essi ripongono pinserunt, avessero osservato l'evidente conformità con le solenni
frasi vernacole pisar las uvas, pigiar le uve. E così se avessero posto mente al sostantivo piso onis, derivante da pisare o certo da pisus per pinsus, il qual sostantivo trovasi appresso il Forcell. e nel citato anonimo ap. il Glossar.
e nello spagnuolo pison, onde pisonar ec. Vedi ancora nel Forcellini in pinso il luogo di Varrone
l. 1. R. R. c. 63. con quel
che n'ei[ch'ei ne] dice; {{e il vocabolo Pisatio, dove non
lodo quei che leggono spissatione}}.
[2934,1]
2934 In luogo di pisare,
trovasi, e più spesso, pisere. Intorno a questo
veramente avrei i miei dubbi, e credo più ragionevoli di quello de' sopraddetti
che leggono sempre pinsere. Voglio dire che a me non
par da negare l'esistenza di quel verbo derivato da pinsere, ma mi par da dubitare circa la sua coniugazione, e forse da
non concedere ch'ei sia della terza, e dovunque si trova pisere da ripor pisare. Il quale ed è più
regolare secondo la nostra teoria de'
continuativi, ed è comprovato dal Glossario e dal vernacolo spagnuolo e italiano (giacchè per puro
accidente {e vezzo} di pronunzia noi diciamo pigiare in luogo di pisare
ch'è lo stesso, e che certamente si dice in qualche dialetto o provincia
d'italia, come, io credo, nel
veneziano), ed è confermato dalle altre
considerazioni addotte di sopra.
[2934,2] In ogni modo il verbo pisere detto in vece di pisare, sarebbe un
continuativo anomalo di pinsere; {sia} che anche pisare esistesse nell'antico
latino, e da lui per corruzione fosse fatto pisere,
come forse nexere da nexare
(v. p. 2821.); sia che pisere fosse fatto
2935 a
dirittura da pisus - pinsus
di pinsere prima di pisare e
in luogo {di questo} (come visere per visare da video - visus), e che questo non sia stato
mai nell'antico o nell'illustre ma solo nel basso o nel rustico Latino {+(fatto da pisere o a dirittura da pinsere)}
e quindi ne' moderni vernacoli; o sia finalmente che pisere e pisare esistessero ambedue {quando che sia,} contemporaneamente, ma
indipendentemente l'uno dall'altro per rispetto all'origine. {{E vedi a questo proposito di continuativi anomali spettanti
alla terza, la p.
2885.}}
[2935,1]
Pisare considerato come appartenente a pinsere (la quale appartenenza e parentela, {+1. quantunque il Forcellini non la riconosce o non la esprime, e
fa derivar piso is, ed anche, a quel che pare, piso as dal greco πτίσσω.} qual ch'ella si
voglia che sia, chi la può mettere in dubbio?) potrebbe anche riferirsi a quella
categoria di cui p. 2813. segg. e
2930. Ma le addotte ragioni mi
persuadono piuttosto ch'esso appartenga dirittamente alla classe degli ordinarii
continuativi. Forse piuttosto alla sopraddetta categoria potrebbe appartenere
pinso as, se questo verbo fosse pur vero, del che
vedi il Forcellini in pinso.
(10. Luglio 1823.).