5. Agosto. 1823.
[3090,1] Come le forme dell'uomo naturale da quelle dell'uomo
civile, così quelle di una nazione selvaggia differiscono da quelle di un'altra,
quelle di una nazione civile da quelle di un'altra; quelle di un secolo da
quelle di un altro, per varietà di circostanze fisiche naturali o provenienti
dall'uomo stesso; e (per non andar fino alle famiglie e agl'individui) è cosa
osservata {e naturale} che {gli
uomini dediti alle} varie professioni materiali (senza parlar delle
morali, che influiscono sulla fisonomia, dei caratteri e costumi acquisiti,
3091 che pur sommamente v'influiscono, e la
diversificano in uno stesso individuo in diversi tempi) ricevono dall'esercizio
di quelle professioni certe differenze di forme, ciascuno secondo la qualità del
mestiere ch'esercita {+e secondo le parti
del corpo che in esso mestiere più s'adoprano o più restano
inoperose,} così notabili che l'attento osservatore, e in molti casi
senza grande osservazione, può facilmente riconoscere il mestiere di una tal
persona sconosciuta ch'ei vegga per la prima volta, solamente notando certe
particolarità delle sue forme. Così si può riconoscere l'agricoltore, il
legnaiuolo, il calzolaio, anche senz'altre circostanze che lo scuoprano.
[3091,1] Qual è dunque la vera forma umana? Ed essendo
diversissime e in parte contrarissime le qualità che di essa si osservano in
intere nazioni, classi ec. di persone, benchè generalmente e regolarmente comuni in quella tal
classe; come si può determinare esattamente essa forma secondo i capi delle
qualità regolari e delle parti che regolarmente la compongono? E non potendosi
determinare la forma umana
3092 regolare e perfetta,
perocch'ella regolarmente per intere classi, nazioni e secoli si diversifica,
come si potrà determinare la bellezza della medesima? Quando appena si troverà
una qualità che la possa comporre, la quale non manchi o non sia mancata
regolarmente ad intere classi e generazioni d'uomini, o non sia stata anzi tutto
l'opposto? Che cosa è dunque questo tipo di bellezza ideale, universalmente
riconosciuto, eterno, invariabile? quando neppure intorno alla nostra propria
forma visibile, se ne può immaginar uno che sia riconosciuto per tale da tutti
gli uomini, in tutti i tempi, o che non possa, o non abbia potuto non esserlo?
quando esso non si trova neppur nella natura? dove dunque si troverà, o dove
s'immaginerà, o donde si caverà egli?
[3092,1] Perocchè egli è certo che se taluno fosse (come
certo furono e sono molti), il quale non avesse mai veduto altra forma d'uomini
che l'una di quelle tali sopraddette, propria di una cotal nazione, o classe, o
schiatta ec.
3093 ec. l'idea ch'egli si formerebbe
della bellezza umana visibile, non uscirebbe delle proporzioni e delle qualità
ch'egli avrebbe osservate in quella tal forma, e sarebbe lontanissima, e
talvolta contrarissima, all'idea che si formerebbe un altro che si trovasse
nella stessa circostanza rispetto a un'altra maniera di forme. Al quale la
bellezza immaginata e riconosciuta da quel primo, parrebbe vera bruttezza, o
composta di qualità ch'egli, se non altro, in parte, giudicherebbe onninamente
brutte e sconvenienti, perchè diverse o contrarie a quelle ch'egli sarebbe
assuefatto a vedere. Un agricoltore il quale non avesse mai veduto forme
cittadine, crediamo noi che si formerebbe della bellezza un'idea conforme o
simile a quella de' cittadini? anzi non contraria affatto in molte parti
essenziali? Un popolo di calzolai concepirebbe la bella forma dell'uomo
tozzotta, di spalle {larghe e} grosse, gambe sottili e
ripiegate all'indentro, braccia quasi più grosse delle gambe ec.
[3094,1]
3094 Tutto ciò spetta a quello che nelle forme umane
dipende dalla natura largamente presa, cioè dalle cause fisiche ec. Di quello
poi che dipende dalle usanze che dovrà dirsi? Pareva impossibile nel 16.o
secolo, secolo di squisito gusto, al Cellini, finissimo conoscitore del bello, di dar grazia e bell'aria
al ritratto del Bembo (ch'egli aveva a
fare in una medaglia), perchè il Bembo
non portava barba. E il Bembo si fece
crescer la barba per farsi ritrarre dal Cellini, e che il ritratto facesse bella vista essendo barbato, e
così fu fatto. Che ne sarebbe parso a un artista de' nostri tempi? Molte cose si
posson dire delle varie opinioni ec. di varie nazioni e tempi sopra l'uso della
barba (ch'è pur cosa naturale), relativamente al bello. Così de' capelli e delle
così diverse e contrarie pettinature, o tosature (totali o in parte) tenute per
belle o per brutte in diverse età da una stessa nazione, in diverse nazioni ec.
Eppure anche intorno ai capelli v'è la pettinatura naturale ec. ec. (5.
Agosto. 1823.).