27. Nov. 1820.
[358,1] Il vigore e il ben essere del corpo conferisce alla
serenità dell'animo, e la serenità dell'animo al vigore e al ben essere del
corpo. {Come per lo contrario la debolezza o mal essere del
corpo, e la tristezza dell'animo.} Così la natura aveva congegnata e
ordinata ogni cosa alla più felice condizione dell'uomo.
[358,2]
Alla p. 223. Le dottrine non rimontano mai
verso la loro sorgente, e la Riforma invano si sforzava d'arrestare
il corso del fiume che la trascinava,
*
dice l'Essai sur l'indifférence en matière de
religion, a poco più di un terzo del Capo 6. Così tutte le
sette, istituzioni, corporazioni, ogni cosa umana si guasta e perde quando
s'allontana da' suoi principii, e non c'è altro rimedio che richiamarvela, cosa
ben difficile, perchè l'uomo non torna indietro senza qualche ragione
universale, necessaria ec. come sovversioni del globo, o di
359 nazioni, barbarie simile a quella che rinculò il mondo ne' tempi
bassi, ec.: ma di spontanea volontà, e ad occhi aperti, e per sola ragione e
riflessione, non mai; non essendo possibile che la {causa} del male, cioè la corruzione, la ragione, i lumi eccessivi ec.
siano anche la causa del rimedio. Del resto la religion Cattolica non si
mantiene meglio delle altre, dopo tanti secoli, se non per la somma cura
dell'antichità, e del conservare lo stato primitivo, e bandire la novità, nello stesso modo che dice Montesquieu (l. cit. nel pensiero, a cui questo si
riferisce) della costituzione d'inghilterra custodita e
osservata {e protetta e richiamata sempre}
gelosamente dalla camera.
[359,1]
Alla p. 347.
Questa pure è una cagione della gran differenza che passa fra i letterati e
gl'illetterati, e anche fra i letterati di professione, e i letterati di
semplice genio, ornamento, divertimento ec. nel gustare gli scritti anche i più
popolari, e adattati all'intelligenza e al diletto di chicchessia.
[359,2] L'eloquenza massimamente giudiziaria, ma anche d'ogni
altro genere, consiste in gran parte nell'appianare le scabrosità, riempiere i
voti e le valli, agguagliare la superficie, e raddrizzare le storture delle
cose. E però succede bene spesso che ascoltando o leggendo un pezzo eloquente tu
sei persuaso di una cosa, della quale da te stesso non ti saresti mai persuaso,
e della quale dubiterai forse nel seguito, o la condannerai; credi fattibile, e
facile una cosa, che ti pareva e tornerà a parerti impossibile
360 o difficile; ti svaniscono quelle incertezze, quelle difficoltà
ec. e tu sei costretto a non vedere e dimenticare quello che vedevi, a
contraddire e condannare te stesso, anzi sovente a vedere e non vedere,
ricordarti e dimenticare nello stesso tempo. Tale è la proprietà non solo
dell'eloquenza che strascina, ma anche di quella secca eloquenza, fondata sopra
uno stretto ragionamento, e una dialettica per lo più ingannatrice (se non
quanto al tutto, almeno quanto alle parti): eloquenza della quale fra gli
antichi sono modelli i così detti Oratori attici, fra i moderni (parlo {almeno} degli oratori di professione) forse il solo Bourdaloue, oratore veramente e
propriamente attico, il quale convince l'uomo di cose non sempre vere, se non
altro, non interamente vere. (27. Nov. 1820.).