5. Nov. 1823.
[3834,1] Dico altrove [p. 1279]
[pp. 2152-53]
[p.
2824] che noi sogliamo cangiare l'i de'
participii latini in us, usitati o inusitati, nella
lettera u. Che questa mutazione dell'i in u (mutazione propria
della voce umana, come ho detto altrove in più d'un luogo) ci sia naturale
segnatamente in questo caso, veggasi che noi diciamo concepito (regolare lat. ant. concepitus), e
conceputo (diciamo anche concetto voce tolta dal latino dagli scrittori e dalla letteratura).
Ma questo secondo è più italiano ed elegante. Così empiuto, compiuto, riempiuto ec. rispetto ad empíto, compíto (in alcuni sensi però non si potrebbe dir compiuto per compito ma
questi sono anzi forestieri che no) ec. Così forse altri ec. Nótisi però che i
grammatici distinguono empiere ec. ed empire (meno elegante) ec.; concepere e concepire; e ad empiere danno empiuto ec., a
concepere
conceputo; ad empire
empíto ec. (5. Nov. 1823.).