17. Nov. 1823.
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Alla p. 3856.
L'italia produsse nel 500 {ec.} molti capitani illustri, come il Trivulzio, il Montecuccoli ec. sia che questi servissero alle loro rispettive
nazioni italiane, o ad altra nazione italiana diversa dalla propria, come
la Repubblica di Venezia spesso conduceva Generali
italiani d'altri stati, a comandar le sue forze di terra o di mare; o a principi
stranieri, i quali in quel tempo si servirono spessissimo di Generali e
uffiziali italiani pel governo de' loro eserciti, conducendoli, anche con grossi
partiti, al loro servizio. Del che è curiosa a leggere un'osservazioncella di
Bernardo Tasso, Lettere
citate qui dietro (p. 3885.
fine), lib. 1. car. 29. e tutta quella lettera. Similmente
dico de' politici e ministri {ec.} italiani, e
negoziatori italiani ec. di quel secolo, e anche de' seguenti, fino agli ultimi
tempi, in cui siamo veramente arrivati all'estremo della nullità politica, e
passività, ed incapacità di ogni sorta di operazione, o certo totale inazione di
fatto, sì in casa sì fuori. Come il Mazarino, l'Alberoni, il
Bentivoglio, ed anche il Lucchesini ec. Il dominio della
religione ai tempi passati, e fino alla rivoluzione, {+(benchè sempre decrescente, ma non estinto fino ad essa
rivoluzione)} ma specialmente prima del 600, e per conseguenza il
credito, l'influenza, e l'importanza del Papa e della Corte di
Roma, contribuirono grandemente, e forse, massime in
certi tempi, principalmente, a tener l'italia in azione,
a darle campo di esercitarsi nella politica e negli affari, materia e modo di
negoziare, importanza e peso, negoziatori, diplomatici, politici, uomini che
ebbero parte attiva negli avvenimenti e ne' destini
d'europa, e i cui nomi divennero propri della storia.
3888 Sia nelle materie strettamente religiose, che
allora erano strettamente legate colle politiche, e di grande importanza
temporale, sia nelle materie anche puramente politiche, gl'italiani ebbero
allora {dalla religione grandi e continue opportunità}
occasioni e necessità di agire e di pensare. Quanta politica ec. non fu dovuta
mettere in opera dagl'italiani nel Concilio di Trento e
in tutti gli affari del Luteranismo, Calvinismo ec. Grandi negoziazioni e
trattative e maneggi e grandi e gravi affari furono allora operati
dagl'italiani, o da una Corte italiana, qual era quella del Papa, e da membri
che ad una corte italiana appartenevano; e tra questi brillarono non pochi
politici ec. Cardinali e nunzi e prelati e Vescovi ec. potenti appo i forestieri
ec. Negoziazioni ec. degli stranieri appo noi, che conservavano l'uso e
l'esercizio della politica e degli affari in casa nostra ec. ec. Questa causa di
azione e di qualche vita per l'italia non si ristringeva
ne' suoi effetti alla sola politica, diplomatica, affari pubblici. Naturalmente
i suoi effetti si stendevano a tutte le parti della società e del civile
consorzio. V'era una vita in italia. Or dunque tutte le
parti della nazione e della società ne partecipavano, come suole accadere.
Quindi lo splendor delle arti, le grandi imprese di edifizi ec. massime in
Roma, sede della più importante politica italiana ec.
la chiesa di S.
Pietro, le scolture, le pitture, le poesie, le orazioni, le storie, il
secolo di Leon X, la industria, il
commercio ec. Massime nel 500. ma dipoi ancora, fino alla rivoluzione,
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Roma riunendo e ponendo in azione gli spiriti di conto sì
propri, sì italiani, sì forestieri, e dando materia agl'ingegni di svilupparsi,
e occasione ai già sviluppati di concorrere ad essa e quivi esercitarsi, stante
l'esser sede d'importanti affari; ebbe spirito di società, e conversazioni ec.
sempre decrescenti, fino ad estinguersi, ma pur non estinte affatto fino agli
ultimi anni. ec. ec. (17. Nov. 1823.).