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28. Feb. 1824.

[4036,10]  Ἄλλο per οὐδὲν {o ridondante} come in italiano, del qual modo italiano corrispondente anche ad un altro analogo modo greco, ho detto altrove in più luoghi pp. 3587-88 p. 4000 pp. 4010-11. Luciano nel fine del libretto περὶ ἀσρτρολογίας (se però è suo): ῾Υπὸ δὲ τῇ δίνῃ τῶν ἀστέρων μηδὲν ἄλλο γίγνεσϑαι * ; per μηδὲν γίγνεσθαι; E questo luogo dimostra l'origine di questa frase ed uso del pronome ἄλλος altri o ἄλλο altro, sì quanto al greco, sì quanto all'italiano. Perocchè viene propriamente a dire: μηδὲν ἄλλο ἢ αὐτὸ τοῦτο τὸ δινέεσϑαι; Così senz'altro val propriamente senz'altro fuor della cosa medesima o delle cose di cui si parla. Vedi il detto da me lungamente circa la frase οὐδὲν πλέον sulla fine del Fedone, nelle mie note sopra Platone. E vedi anche il contesto del citato luogo di Luciano. (28. Feb. 1824.). {{V. la p. seg. [p. 4037,2].}}