5. Aprile. 1824.
[4057,1]
Altro per alcuno o ridondante, del che altrove p.
2892
p. 3588
p.
4000
p.
4015. Aggiungasi quell'uso dell'avv. altrimenti o altramente ec., uso
frequentissimo appresso i nostri, massime de' buoni secoli, e non raro neanche
oggidì, nel qual uso quell'avverbio sembra un assoluto pleonasmo, quando cioè
egli è congiunto alla negazione, {p. e.} così: non v'andò altrimenti, cioè non
v'andò. (In altri modo[modi] egli può
esser congiunto alla negazione con significati diversi, come quando si dice non altrimenti per parimente, non altrimenti che per come.) Par ch'esso avv. in tali casi equivalga al punto, al guari e simili
italiani e francesi ec. aggiunti sì spesso alla negazione senz'alcuna maggior
forza. In fatti spesso, o il più
4058 delle volte esso
avverbio in questo caso non importa nulla, ma originariamente e veramente, e
forse talvolta effettivamente massime presso gli antichi, vale in alcun modo. Gli altri l'usarono e l'usano senza
certo aver mai neppure immaginato o sospettato quel che ei significhi in tali
casi. Nei quali egli ha alcun chè a fare con quell'uso dell'avverbio ἄλλως, di
cui altrove p. 4011. (5. Aprile. 1824.).