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Recanati. 1.o dì di Quaresima. 28. Feb. 1827.

[4249,4]  + [p. 4249,2] Io, con licenza di Milord, non credo che sia vera quest'ultima cosa, nè che fosse vera al tempo suo, ma ben sono della sua opinione in quanto al Petrarca. {{V. p. 4263.}}
[4249,5]  Pel Manuale di filosofia pratica. Desiderio naturale, necessario, e perpetuo  4250 nell'uomo, di un futuro miglior del presente, per buono che il presente possa essere. Importanza quindi dell'avere una prospettiva e una speranza, per esser felice. Importanza del sapersi fare, comporre e propor da se stesso tal prospettiva. Non sempre le circostanze, l'età ec. permettono una prospettiva di miglioramento e di avanzamento nello stato ec. Oltracciò gli avanzamenti e miglioramenti grandi sono di difficile conseguimento, e non conseguendosi, e ingannata la speranza, restiamo turbati. Utilità somma del sapersi proporre di giorno in giorno un futuro facile, o anche certo, ad ottenere; dei beni che avvengono d'ora in ora; godimenti giornalieri, di cui non v'ha condizione che non sia fornita o capace: il tutto sta sapersene pascere, e formarne la propria espettativa, prospettiva e speranza, ora per ora: questo è ufficio di filosofo, ed è pratica incomparabilmente utile al viver felice. (Recanati. 1.o dì di Quaresima. 28. Feb. 1827.).