26. Aprile. 1829.
[4494,1] Coraggio propriamente detto non sì[si] dà in natura, è una qualità immaginaria e di
speculazione. Chi nel pericolo non teme, non pensa al pericolo, o abituato a non
riflettere, o avvezzo a quei tali casi, o distratto da faccende o da altri
pensieri in quel punto. Chi pensa al pericolo, teme; eccetto se la morte, o quel
qualunque danno imminente, nell'opinion sua non è male. In tal caso, quel
pericolo non è pericolo a' suoi occhi. Ma creder male una cosa, conoscersi in
pericolo d'incorrervi, aver presente al pensiero il pericolo, e non temere;
questo è il vero coraggio; e questo è impossibile alla natura. I così detti
coraggiosi, rimangono maravigliati quando ne' pericoli veggono altri che temono;
e dimandano perchè. Essi non si erano accorti del rischio, o vi avevano fatto
piccolissima attenzione. V. un tratto di Carlo 12 re di Svezia, assediato in Stralsund,
ap. Voltaire, liv. 8. ed. Londr. 1735. t. 2.
p. 160 - 1.
(26. Aprile. 1829.).