13. Mag.
[4505,1] Ala, mala, velum, palus - axilla, maxilla, vexillum,
paxillus. Di questi forse diminutivi positivati, e loro simili, v. Forcell. in dette voci, e in X littera.
Similmente paucus - paulus, o paullus-pauxillus.
[4505,2]
Alla p.
4497. Contrazione di coronula, come patena - patella, catena - catella,
catinum, catinus - catillum, catillus; e come appunto il nostro culla per
cunula. Anche paullus {o paulus} a um, per
pauculus-pauclus, se non è contrazione di pauxillus. V. il pensiero precedente.
[4505,3] Audeo ausum - osare, oser ec. Pulso as, detto di
porte, strumenti ec., è ancora continuativo, al modo spiegato p. 4503. capoverso 2: pello sarebbe
affatto improprio.
[4505,4] La facoltà di sentire è ugualmente e
indifferentemente disposta a sentir piaceri e dolori. Or le cose che producono
le sensazioni del dolore, sono incomparabilmente più che quelle del piacere.
Dunque la facoltà di sentire è un male, per lo stato esistente delle cose,
quando pur nol fosse per se. E quanto essa è
4506
maggiore, nella specie o nell'individuo, tanto quella o quello è più
infelice{{: e viceversa.}} Dunque l'uomo è l'ultimo
nella scala degli esseri, se i gradi si calcolano dall'infelicità ec. ec.
[4506,1] Becqueter. Picoter. Pulta, lat. polta, ital. -
poltiglia. V. Forc. ec. {Pungere -
punzecchiare, marcheg. puncicare. Sputacchio, sputacchiare.}
[4506,2]
Alla p. 4505.
Fors'anco in co-are, e que
quer franc. (claquer ec.): Anche in ico
icare, se lungo {+(perchè nelle nostre pronunzie l'icul.. lat. è lungo nell'i); massime
contratto in icl.. ec., come sarebbe in questi
casi} se breve, è dal lat. ĭco as ec. {{V. p. 4509.}}
[4506,3] Parole greche possono esser venute in italiano ne'
bassi tempi, pel commercio e le conquiste de' Veneziani, le Crociate, i Greci
del Regno di Napoli e di Sicilia,
e simili altri mezzi (esse sono, del resto, anteriori molto alla presa di
Costantinopoli); ma non già le frasi, i costrutti,
gl'idiotismi, vere proprietà di lingua, comuni all'italiano e al greco, da me
spesso notate. (13. Mag.).