[1712,1] Il sistema di Platone delle idee preesistenti alle cose, esistenti per se, eterne,
necessarie, indipendenti e dalle cose e da Dio:
1713
non solo non è chimerico, bizzarro, capriccioso, arbitrario, fantastico, ma tale
che fa meraviglia come un antico sia potuto giungere all'ultimo fondo
dell'astrazione, e vedere sin dove necessariamente conduceva la nostra opinione
intorno all'essenza delle cose e nostra, alla natura astratta del bello e
brutto, buono e cattivo, vero e falso. Platone scoprì, quello ch'è infatti, che la nostra opinione intorno
alle cose, che le tiene indubitabilmente per assolute, che riguarda come
assolute le affermazioni, e negazioni, non poteva nè potrà mai salvarsi se non
supponendo delle immagini e delle ragioni di tutto ciò ch'esiste, eterne
necessarie ec. e indipendenti dallo stesso Dio, perchè altrimenti 1. si dovrà
cercare la ragione di Dio, il quale se il bello il buono il vero ec. non è
assoluto nè necessario, non avrà nessuna ragione di essere, nè di esser tale o
tale, 2. posto pur che l'avesse, tutto ciò che noi crediamo assoluto e
necessario non avrebbe altra ragione che il voler di Dio;
1714 e quindi il bello il buono il vero, a cui l'uomo suppone
un'essenza astratta, assoluta indipendente, non sarebbe tale, se non perchè Dio
volesse, potendo volere altrimenti, e al contrario. Ora, trovate false e
insussistenti le idee di Platone, è
certissimo che qualunque negazione e affermazione assoluta, rovina interamente
da se, ed è maraviglioso come abbiamo distrutte quelle, senza punto dubitar di
queste. (16. Sett. 1821.).