Assurdità delle arti e scienze inventate per superare gli uomini; come scherma, tattica ec.
The absurdity of the arts and sciences invented to outdo other men, such as fencing, tactics, etc.
4197,8[4197,8] Che gli uomini abbiano trovate e pongano in opera
delle arti per combattere, soggiogare, recare al loro uso e servigio il resto
della natura animata o inanimata, non è cosa strana. Ma che abbiano trovato ed
usino arti {e regole} per combattere e vincere gli
uomini stessi, che queste arti sieno esposte a tutti gli uomini, e tutti
ugualmente le apprendano ed usino, o le possano apprendere e usare, questo ha
dell'assurdo; perchè se due uomini sanno ugualmente di scherma, che giova la
loro arte a ciascuno de' due? che superiorità ne riceve l'uno sopra l'altro? non
sarebbe per ambedue lo stesso, che ambedue fossero ignoranti della scherma, o
che tutti e due combattessero alla naturale? {+V. p.
4214.} Un libro, una scoperta di Tattica o di strategica o di
poliorcetica ec. pubblicata ed esposta all'uso comune, a che giova? se l'amico e
il nemico l'apprendono del pari, ambedue con più arte e più fatica di prima, si
trovano nella stessissima condizione rispettiva di prima. Il coltivare queste
tali arti, o scienze che si vogliano dire, il proccurarne l'
4198 incremento, e molto più il diffonderne la coltura e la
conoscenza, è la più inutile e strana cosa che si possa fare; è propriamente il
metodo di ottener con fatica e spesa quello che si può ottenere senza fatica nè
spesa; di eseguire artificialmente e di render necessaria l'arte laddove la
natura bastava, e laddove col metodo artificiale non si ottiene il menomo
vantaggio sopra il naturale. Insomma è il metodo di moltiplicare e complicar le
ruote {e le molle} di un orologio, e di far con più
quel medesimo che si poteva fare e già si faceva con meno. Il simile dico della
politica, del macchiavellismo ec. e di tutte le arti inventate per combattere e
superchiare i nostri simili. (Bologna. 10. Sett.
1826.).