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Si italiano, sibi ec. ec. ridondante.

Italian "si", "sibi", etc., redundant.

3971,marg. 4046,3 4083,5 4110,4 4237,9

[3970,2]  Participii passivi in senso neutro - Aggettivazione de' participii. Tacitus da taceo per tacens. Similmente in ispagnuolo callado per callante, zitto. (a todo havia estado suspenso y callado. * Cervant. D. Quijote.) Bisogna però osservare intorno a questo e simili participii di verbi neutri delle lingue moderne, usati nel senso del participio di forma attiva, se quel tal verbo non è o non  3971 fu neutro passivo, fatto poi assoluto per ellissi del pronome o sempre o talvolta. Cosa ch'è avvenuta ed avviene infinite volte nelle nostre lingue. P. e. callar forse si disse ancora o solamente callarse, {+come in francese se taire, e spesso anche in italiano tacersi, si tacque ec. benchè qui il pronome piuttosto ridonda, per proprietà di nostra lingua, come in altri assai casi, la qual proprietà non appartiene a questo discorso, e bisogna notare che un neutro assoluto non si pigli per neutro passivo a causa di essa, che sarebbe falso, onde tra noi il trovare un neutro col pronome, o presso gli antichi o presso i moderni non sempre è segno che quello sia neutro passivo, o lo sia stato ec.} e poi soppresso il pronome, callar o sempre o per lo più. In tal caso callado nel senso suddetto, non sarebbe che in senso passivo, e non apparterrebbe al nostro discorso. (11. Dec. 1823.).

[4046,3]  Il nostro pronome si, massime nel dir toscano, spessissimo ridonda per grazia e proprietà di lingua e per idiotismo, contro le leggi grammaticali delle favelle. Così fra' latini il pronome sibi (a cui risponde il nostro si, che ne' detti casi {+non so se tutti,} è dativo, come in se n'andò e simili), massime appo gli antichi, e questi, comici, onde siffatto uso dovette esser proprio del dir volgare o familiare. V. il Forcell. in Sui. (13. Marzo. 1824.). V. qui sotto.

[4083,5]  Al detto altrove p. 4046 circa il nostro uso italiano di adoperare pleonasticamente e per idiotismo e grazia di lingua il pronome si, {+mi, ti,} dativo, uso che abbiamo pur trovato nell'antico e familiare latino, aggiungi che noi italiani adoperiamo detto pronome in molti verbi {neutri, o attivi,} che quando sono congiunti con esso, mal si chiamano da' grammatici e vocabolaristi, neutri passivi, come dimenticare che anche si dice dimenticarsi col genitivo o accusativo o col che ec., immaginare che anche si dice immaginarsi coll'accusat. o col che ec. Questi verbi col si che sono moltissimi, non sono punto neutri passivi,  4084 perchè il si in essi non è accusativo, e però non indica passione nè transizione dell'azione nel suggetto stesso che la fa, ma è dativo e assolutamente ridondante per grazia di lingua, come in latino il sibi, onde essi verbi col si, restano quali sono {senza di esso,} neutri assoluti o attivi, e non sono neutri passivi più di quello che sia neutro passivo andarsi o andarsene, starsi o starsene e simili. E però quando i detti verbi sieno attivi, accoppiati col si, non debbono, p. e. nel più che perfetto, fare io me l'era immaginato, come è regola de' neutri e de' neutri passivi, ma io me lo aveva immaginato, io me lo aveva dimenticato, perchè quivi il verbo è tanto attivo quanto se senza il pronome si, mi, ti, che nulla altera e nulla vale in questi casi, si dicesse io l'aveva dimenticato ec. E così in fatti scrivono i buoni scrittori, cioè io me lo aveva immaginato ec. e così si dee scrivere, nè più nè meno che in quei verbi attivi in cui il pronome si, ti, mi ha vero significato, come p. e. io mi avea fabbricata una casa, cioè avea fabbricata una casa a me. Ma moltissime e forse le più volte sbagliano in questo anche gl'intendenti, scrivendo io me l'era immaginato. E non è maraviglia, perchè similmente sogliono per lo più scrivere io m'era fabbricata una casa, come se fabbricarsi fosse qui neutro passivo, quando è manifesto e fuori di controversia, che è assolutissimo attivo {come fabbricare,} essendo il mi dativo {non accusativo,} e lo stesso che si dicesse io gli avea fabbricata una casa,  4085 che certo niuno direbbe nè dice, nemmeno i più idioti, io gli era fabbricata. Del resto la detta ridondanza del si, mi, ti, dativo, credo sia anche comune in genere ai francesi e agli spagnoli. (30. Aprile 1824.). {{V. p. 4098.}}

[4110,4]  Al detto altrove p. 4046 pp. 4083-85 p. 4099 p. 4103 circa l'uso latino conforme all'italiano di usare pleonasticamente il pronome dativo sibi, v. anche il Forcell. in mihi, tibi, nobis e simili altri dativi di pronomi personali. (7. Luglio. infraottava della Visitazione di Maria Vergine Santissima. 1824.).

[4237,9]  Quell'idiotismo nostro e latino del sibi, o mihi ec. e del si, mi, ti, ci ec. ridondante, {+in vero o in apparenza,} notato da me altrove pp. 4083-85 pp. 4098-99, nell'uso dei verbi, anche attivi, ha molta corrispondenza coll'uso del verbo greco medio, nei quali verbi spessissimo a prima vista non si scorge ombra di azione reciproca, e paiono usati a {puro} capriccio, in vece dell'attivo; benchè poi, attentamente guardando, sempre o il più delle volte, massime ne' buoni autori, vi si scuopra la cagion di usarli piuttosto che gli attivi, e un non so che di reciproco nella significazione. (Vigilia di Natale. Domenica. 1826. Recanati.).