[4164,2] Spessissimo noi, come un malato, {un convalescente,} che si cura, un povero che si procaccia il vitto
con gran fatica, usando una infinita pazienza per solo conservarci la vita, non
facciamo altro che patire infinitamente per conservarci, {per
non perdere,} la facoltà di patire, ed esercitar la pazienza per
preservarci il potere di esercitarla, per continuarla ad esercitare.
(Bologna. 4. Feb. 1826.).
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