16. Luglio 1823.
[2975,1]
Alla p. 2786.
marg. Anche ἁρπώς potrebb'esser preterito medio o di ἅρπω, come εἰδώς
di εἴδω da οἶδα, o di ἁρπάω contratto, come ἑστώς da ἑσταώς di στάω, βεβώς da
βεβαώς di βάω ec. {#2. Non si direbbe però ἑστυῖα nè
βεβυῖα ec. come εἰκυῖα, εἰδυῖα, ἁρπυῖα, ma ἑστηκυῖα ec. {attivo,} o attivi o medii che sieno ἑστώς, βεβώς
ec. che non si trovano, ch'io sappia, se non mascolini o
neutri.} I quali participii, molti li chiamano attivi e
contratti nel modo che ho detto alla p.
2786. e 2788. marg.
{(e v.
Schrevel. in
βεβώς)} ma altri, e credo con più ragione, li chiamano medii, e
contratti nel modo detto qui di sopra. L'attivo participio perfetto di ἅρπω
sarebbe {+non ἁρπώς, ma} ἡρϕώς o
ἁρϕώς come τετερϕώς di τέρπω. Di ἁρπάω però sarebbe ἁρπηκώς o ἡρπηκώς, come
2976 ho detto p.
2776. ovvero anche ἁρπακώς o ἡρπηκώς, come ἁρπάζω nè più nè meno, il
quale fa ἥρπακα. (16. Luglio 1823.). {{V. p.
2987.}}