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11. Giugno 1821.

[1154,1]  Alla p. 1113. marg. Se però rogitare non deriva da un antico participio rogitus di rogare (come domitus di domare, crepitus ovvero il supino crepitum di crepare, e tali altri) del che mi dà forte sospetto la nostra voce rogito participio sostantivato da rogare, in vece di rogato. {Da lactatus allattato, lactitare ec. Restitare non saprei se da restatus, o restitus, ambedue inusati, e se da resisto, o resto. V. p. 2359.} La bassa latinità diceva parimente rogitus us nello stesso significato, ed anche addiettivamente {rogitus a um, e roitus} in luogo appunto di rogatus, del che v. il Du Cange. Del resto anche da {paratus di parare, da imperatus d'imperare, da} {+ volatus o volatum di volare, da vocatus di vocare (v. Forcell. circa vocitare che par verbo continuativo dinotante costume), e da} mussatus di mussare i latini fecero {paritare, imperitare, volitare, vocitare, e} mussitare; {v. p. 2079. e 2192. fine. e 2199. principio.} e generalmente pare che questo fosse il costume nel formare o i frequentativi o i continuativi da' participii in atus della prima congiugazione; di cambiare cioè l'a {del participio,} in i, per isfuggire il cattivo suono p. e. di mussatare, o mussatitare. {(Eccetto però datare ec.)} Così da mutuatus di mutuare fecero mutitare sincopato da mutuitare se crediamo a quelli che derivano questo verbo {mutitare} dal precedente {{mutuare. Altri lo derivano da mutare, e fa parimente al caso nostro. (11. Giugno 1821.).}}