28. Ott. 1821.
[2009,1]
Alla p. 1167.
fine. Fluitare denota un participio fluitus di fluere (del qual
verbo lo riconoscono derivato, chiamandolo suo frequentativo) in luogo di fluxus, da cui si sarebbe fatto fluxare. Fluxus è infatti un participio
irregolare. Regolare par che sarebbe flutus, come da
induere, indutus, e
dall'inusitato nuere, l'inusitato nutus, o il supino nutum, da cui abbiamo e
di cui fa fede il continuativo nutare, e il verbale
nutus sostantivo, (come jussus us
{+effectus us,
sumptus us, ductus
us ec. ec. nisus, us, visus us, ec., risus ec, situs us, positus us, ec. sortitus us, ec. victus us ec.} ec.) e così adnutare da adnuere, abnutare da abnuere ec. Ed
io
2010 credo effettivamente che il vero benchè
disusato participio (o supino) di fluere fosse flutus, onde flutare che si
trova infatti in Lucrezio, detto più
modernamente fluitare. Onde si può confermare la
lezione Lucreziana che alcuni volgono in dubbio, e cangiano in fluctat e fluctuat. V. poi
un altro esempio di flutare o flutari nel Forcell. voc. fluta, che non sembra essere altro che un participio femminile
sostantivato come il greco ἁρπυῖα da ἅρπω inusitato. Forse anche fluctuare si disse originariamente fluctare, e non fu che un continuativo di fluere da un altro suo participio fluctus, giacchè fluctus us, non credo
essere altro che un verbale di fluere, come nutus us di nuere, jussus us di jubere ec. i
quali nel nominativo singolare non hanno altra forma che quella del participio
in us de' verbi da cui derivano. Ovvero fluctare verrà da fluctum
supino ec. {+Anticamente si disse fluctus i, come jussus
i, ec.}
{In verità fluctuare viene da fluctus us come effettuare da effectus
us, e non è continuativo. V.
p. 2019.}
[2010,1]
Funditare dinota parimente l'antico
2011
funditus di fundere, in
luogo di fusus. (28. Ott. 1821.). {{v. p. 2020.}}