18. Nov. 1821.
[2112,1] Come anche le costruzioni, l'andamento, la struttura
ch'io chiamo naturale in una lingua, distinguendola dalla ragionevole, logica,
geometrica, abbia una proprietà universale, e sia da tutti più o meno facilmente
appresa (almeno dentro una stessa categoria di nazioni e di tempi), e come per
conseguenza la semplicissima e naturalissima (sebbene perciò appunto
figuratissima) struttura della lingua greca, dovesse facilitare la di lei
universalità; si può vedere in questo, che le scritture le più facili in
qualunque lingua per noi nuova o poco nota, sono quasi sempre e generalmente
2113 le più antiche e primitive, e quelle al cui tempo,
la lingua o si veniva formando, e non era ancor pienamente formata, o non
peranche era incominciata a formare. Così accade nello spagnuolo, così ne'
trecentisti italiani (i più facili scrittori nostri), così nella stessa
oscurissima lingua tedesca, i cui antichi romanzi (come di un certo Romanzo del
13.zo sec. intitolato Nibelung, dice
espressamente la Staël) sono
anche oggi assai più facili e chiari ad intendersi, che i libri moderni. Accade
insomma il contrario di quello che a prima vista parrebbe, cioè che una lingua
non formata, o non ben formata e regolata, {e poco
logica,} sia più facile della perfettamente formata {, e logica.} (Eccetto le minuzie degli arcaismi, che
abbisognano di Dizionario per intenderli ec. difficoltà che per lo straniero apprentif è nulla, e non è sensibile se
non al nazionale ec. ec. {+Eccetto ancora
certi ardiri propri della natura, e diversi secondo l'indole delle nazioni
delle lingue, e degl'individui in que' tempi, i quali ardiri piuttosto
affaticano, di quello che impediscano di capire. v. p. 2153.}) Parimente infatti
2114 i più antichi scrittori greci sono i più facili e
chiari, perchè i più semplici, e di costrutti e frasi le più naturali, e lo
studioso che intende benissimo Senofonte, Demostene, Isocrate ec. si maraviglia di non
intendere i sofisti, e Luciano, e Dion Cassio, e i padri greci, e altri
tali; e molto sbaglierebbe quel maestro che facesse incominciare i suoi scolari
dagli scrittori greci più moderni, credendo, come può parere a prima giunta, che
i più antichi, e più perfettamente greci, debbano esser più difficili. Così pure
accade nel latino, che i più antichi sono i più facili, e di dizione più
somigliante di gran lunga alla greca, che tale fu infatti la letteratura latina
ne' suoi principii, e la lingua latina, anche prima della letteratura, e l'una e
l'altra indipendentemente ancora dall'imitazione e dallo studio degli esemplari
e letteratura greca. Son più facili gli antichi poeti latini, che i prosatori
del secol d'oro. (18. Nov. 1821.).