10. Gen. 1822.
[2344,2]
Alla p. 1108. sul
principio. Da tentus parimente, ma non di
tenere, bensì di tendere, viene distentare, ed extentare, de' quali v. il Forcell. Il primo si trova a quel ch'io sappia in
un solo luogo ed è di Virgilio, citato
dal Forcell.; dove l'Heyne dietro il Vossio stampò distentant,
presente ottativo, l'Heinsio
distendant, il Forcell. e bene, secondo me, distentent. Non so qual verbo possa dinotare un distentant presente ottativo. Forse e l'Heyne, e il Vossio, e l'Heinsio furono
tratti in errore dal
2345 non conoscere la teoria de'
continuativi, della loro formazione e del loro significato. Distentare qui par che sia un continuativo significante costume. Distentent, sempre
riempiano ec. Il verbo extentare da extentus di extendere, di
cui v. il Forc. può
servir di prova alla verità di questa lezione distentent, cioè del verbo distentare. {+E parimente il verbo ostentare (di cui v. p.
1150.) da ostentus di ostendere. Distentare è
senza dubbio continuativo indicante costume, come responsare ne' luoghi addotti p. 1151. Ed ostentare
lo è forse parimente nel luogo di Cic.
p. 1150. V. anche Praetento nel Forcell. in fine. V. pure
Intentus e intentare
verissimo continuativo di intendere. Abbiamo pure,
e così gli spagnuoli intentare da tentare. V.
Forc. intentatus, e il Glossario. Retentus per
retensus, Forc.} V.
gl'interpreti e comentatori ec. di Virgilio. Viceversa il nostro contentare
(contenter, contentar)
vengono da contentus di continere, come tentare da tenere. Contentare latino è
del Glossario. (10. Gen. 1822.).
{{Retentare vedilo nel Forc. ed En. 5. 278.}}