8. Maggio 1822.
[2433,1] Amando il vivente {quasi} sopra ogni cosa la vita, non è maraviglia che odi quasi sopra ogni cosa la noia, la quale è il contrario della vita vitale (come dice Cic. in Lael.). Ed in tanto non l'odia sempre sopra ogni cosa, in quanto non ama neppur sempre la vita sopra ogni cosa; p. e. quando un eccesso di dolor fisico gli fa desiderare anche naturalmente la morte, e preferirla a quel dolore. Vale a
2434 dire quando l'amor proprio si trova in maggiore opposizione colla vita che colla morte. E perciò solo egli preferisce la noia al dolore, cioè perchè gli preferisce eziandio la morte, se non quanto spera di liberarsi dal dolore, e il desiderio della vita è così mantenuto puramente dalla speranza.
[2434,1] Del resto l'odio della noia, è uno di quei tanti effetti dell'amor della vita (passione elementare ed essenziale nel vivente) che ho specificati in parecchi di questi pensieri p. 1382
pp. 1988-89
pp. 2410-12
pp. 2017-18
p. 2415. E l'uomo odia la noia per la stessa ragione per cui odia la morte cioè la non esistenza. E quest'odio medesimo della noia è padre d'altri moltissimi e diversissimi effetti, e sorgente d'altre molte e varie passioni o modificazioni delle medesime, tutte essenzialmente derivanti da esso odio, delle quali ho pur detto in più luoghi p. 2
p. 6
pp. 89-90
p. 239
pp. 2219-21. (8. Maggio 1822.).