25. Giugno. 1823.
[2818,1] Un continuativo anomalo o semianomalo si è hietare fatto da hiatus,
quasi da hietus, participio d'hiare. Dove la mutazione dell'a in e viene 1. dal voler evitare il cattivo suono d'hiatare, del qual suono sempre evitato nella
formazione de' continuativi fatti da verbi della prima, ho detto altrove p.
1113
p.
1154. {#(a.) Salvo ne' continuativi de'
temi monosillabi p. e. dato, flato, nato ec.
come altrove pp. 2986-87. A questo proposito dubito molto
che betere o bitere
o bitire sia in continuativo anomalo (come viso is) di un bo
dal greco βάω, come no da νέω, do da δόω, e altri tali temi monosillabi
latini fatti da tali verbi greci così contratti. Ebito sarebbe ἐκβαίνω ex-eo. V. Forc. in Beto. V. p.
3694.} 2. da questo, che sebbene i latini, in
questa
2819 cotal formazione solevano cambiar l'ultima
a del participio, in i,
facendo p. e. da mussatus
mussitare invece di mussatare, qui non poterono far così, stante l'altro i che precedeva, onde avrebbero fatto hiitare che riusciva di tristo suono, e difficile alla
pronunzia. (25. Giugno. 1823.).