16. Aprile 1821.
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Rassegnato e sommesso, perchè l'indole degli abitatori determinata dall'influenza del clima, è composta a un tempo di bontà e di trascuratezza, l'Indiano, dice l'Autore (Collin di Bar, Storia dell'India antica e moderna, ossia l'Indostan considerato relativamente alle sue antichità ec. Parigi 1815.), è capace de' più magnanimi sforzi. I popoli del nord della penisola, meno ammolliti dalle voluttà e dal clima, sono da lungo tempo il terrore della compagnia inglese, e saranno {forse} col tempo i liberatori delle regioni gangetiche. (Fra questi deve intender certo i Maratti). Spettatore di Milano, Quaderno 43. p. 113. Parte Straniera. 30 Dicemb. 1815.
{+Dello stato e genio pacifico degli antichi Indiani v. p. 922. De' Cinesi parimente meridionali v. p. 943. capoverso ultimo.} (16. Aprile 1821.)