Sistema della Natura. V'ha effettivamente assai di poetico.
System of nature. It really has quite a lot that is poetic.
Vedi Artifizio. Contraddizioni e mostruosità. Semplicità. Moltiplicità. ec. See Artifice. Contradictions and monstrosities. Simplicity. Multiplicity. 1833,2 3237,1[1833,2] Chi non ha o non ha mai avuto immaginazione,
sentimento, capacità di entusiasmo, di eroismo, d'illusioni vive e grandi, di
forti e varie passioni, {+chi non conosce
l'immenso sistema del bello,} chi non legge o non sente, o non ha mai
letto o sentito i poeti, non può assolutamente essere un grande, vero e perfetto
filosofo, anzi non sarà mai se non un filosofo dimezzato, di corta vista, di
colpo d'occhio assai debole, di penetrazione scarsa, per diligente, paziente, e
sottile, e dialettico e matematico ch'ei possa essere; non conoscerà mai il
vero, si persuaderà e proverà colla possibile evidenza cose falsissime ec. ec.
Non già perchè
1834 il cuore e la fantasia dicano
sovente più vero della fredda ragione, come si afferma, nel che non entro a
discorrere, ma perchè la stessa freddissima ragione ha bisogno di conoscere
tutte queste cose, se vuol penetrare nel sistema della natura, e svilupparlo.
L'analisi delle idee, dell'uomo, del sistema universale degli esseri, deve
necessariamente cadere in grandissima e principalissima parte, sulla
immaginazione sulle illusioni naturali, sul bello, sulle passioni, su tutto ciò
che v'ha di poetico nell'intero sistema della natura. Questa parte {della natura,} non solo è utile, ma necessaria per
conoscer l'altra, anzi l'una dall'altra non si può staccare nelle meditazioni
filosofiche, perchè la natura è fatta così. La detta analisi in ordine alla
filosofia, dev'esser fatta non già dall'immaginazione o dal cuore, bensì dalla
fredda ragione che entri ne' più riposti segreti dell'uno e dell'altra. Ma come
può far tale analisi colui che non conosce perfettamente tutte le dette cose
1835 per propria esperienza, o non le conosce quasi
punto? La più fredda ragione {+benchè
mortal nemica della natura,} non ha altro fondamento nè principio,
altro soggetto di meditazione speculazione ed esercizio che la natura. Chi non
conosce la natura, non sa nulla, e non può ragionare, per ragionevole ch'egli
sia. Ora colui che ignora il poetico della natura, ignora una grandissima parte
della natura, anzi non conosce assolutamente la natura, perchè non conosce il
suo modo di essere.
[3237,1] Chiunque esamina la natura delle cose colla pura
ragione, senz'aiutarsi dell'immaginazione nè del sentimento, nè dar loro alcun
luogo, ch'è il procedere di molti tedeschi {#1. Così anche parecchi inglesi, e generalmente tutti
coloro che non sono assuefatti e non conoscono altro che studi e cose
esatte. Ma certo è che di tali filosofi, metafisici, politici-matematici, ed
aridi, ve n'ha più copia fra' tedeschi e dipoi fra gl'inglesi che altrove,
come in francia o in
italia.} nella filosofia, come dire nella
metafisica e nella politica, potrà ben quello che suona il vocabolo analizzare,
3238 cioè risolvere e disfar la natura, ma e' non potrà
mai ricomporla, voglio dire e' non potrà mai dalle sue osservazioni e dalla sua
analisi tirare una grande e generale conseguenza, nè stringere e condurre le
dette osservazioni in un gran risultato; e facendolo, come non lasciano di
farlo, s'inganneranno; e così veramente loro interviene. Io voglio anche
supporre ch'egli arrivino colla loro analisi fino a scomporre e risolvere la
natura ne' suoi menomi ed ultimi elementi, e ch'egli ottengano di conoscere
ciascuna da se tutte le parti della natura. Ma il tutto di essa, il fine e il
rapporto scambievole di esse parti tra loro, e di ciascuna verso il tutto, lo
scopo di questo tutto, e l'intenzion vera e profonda della natura, quel ch'ella
ha destinato, la cagione (lasciamo ora star l'efficiente) la cagion finale del
suo essere e del suo esser tale, il perchè ella abbia così disposto e così
formato le sue parti, nella cognizione delle quali cose dee consistere lo scopo
del filosofo, e intorno alle quali si aggirano insomma tutte le verità generali
veramente grandi e importanti, queste cose, dico, è impossibile il ritrovarle
3239 e l'intenderle a chiunque colla sola ragione
analizza ed esamina la natura. La natura così analizzata non differisce punto da
un corpo morto. Ora supponghiamo che noi fossimo animali di specie diversa dalla
nostra, anzi di natura diversa dalla general natura degli animali che
conosciamo, e nondimeno fossimo, siccome siamo, dotati d'intendimento. Se {+non avendo noi mai veduto nè uomo alcuno
nè animale di quelli che realmente esistono, e niuna notizia
avendone,} ci fosse portato innanzi un corpo umano morto, e
notomizzandolo noi giungessimo a conoscerne a una a una tutte le più menome
parti, e chimicamente decomponendolo, arrivassimo a scoprirne ciascuno ultimo
elemento; perciò forse potremmo noi conoscere, intendere, ritrovare, concepire
{qual fosse} il destino {l'azione le funzioni le virtù le forze ec.} di ciascheduna parte
d'esso corpo rispetto {a se stesse,} all'altre parti ed
al tutto, quale lo scopo e l'oggetto di quella disposizione e di quel tal ordine
che in esse patti scorgeremmo, e osserveremmo pure co' propri occhi, e colle
proprie mani tratteremmo; quali gli effetti {+particolari e l'effetto generale e complessivo} di
esso ordine, e del tutto di esso corpo; {+quale il fine di questo tutto;} quale insomma e che cosa la vita
dell'uomo; anzi se quel corpo fosse mai e dovesse esser vissuto;
3240 anzi pure, se dalla nostra stessa {vita} non l'arguissimo, o se alcuno potesse intendere
senza vivere, concepiremmo noi e ritrarremo[ritrarremmo] in alcun modo dalla piena e perfetta e analitica ed
elementare cognizione di quel corpo morto, l'idea della vita? o vogliamo {solamente} dire l'idea di quel corpo vivo? e
intenderemmo noi quale e che cosa fosse l'uomo vivente, e il suo modo di vivere
esteriore o interiore? Io credo che tutti sieno per rispondere che niuna di
queste cose intenderemmo; che volendole congetturare, andremmo le {mille} miglia lontani dal vero, o sarebbe a scommetter
millioni[milioni] contro uno che di nulla
mai, neanche facendo un milione di congetture, ci apporremmo; finalmente ch'egli
sarebbe cosa probabilissima, ch'esaminato e conosciuto quel corpo morto, in
questa conoscenza ci fermassimo, e neppur ci venisse in sospetto ch'ei fosse mai
stato altro, nè fosse mai {stato} destinato ad esser
altro che quel che noi lo vedremmo, e tale qual noi lo vedremmo, nè della sua
passata vita nè dell'uom vivo, ci sorgerebbe in capo la più menoma
conghiettura.