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[1180,2]  Noi diciamo fuso {sostantivo} mascolino singolare, e fusa plurale femminino, secondo la proprietà della lingua nostra di dare a parecchie voci nel plurale, la desinenza del neutro plurale latino, del che vedi il Ciampi De usu linguae italicae saltem a sęculo sexto, dove mostra come molti di questi nostri plurali femminini in a derivino da un latino popolare  1181 ec. Queste tali desinenze italiane pare che indichino de' neutri latini corrispondenti, e quel fusa dell'italiano pare che indichi un neutro latino fusum, o almeno il suo plurale fusa, come da brachia facciamo le braccia, da cornua, le corna, da genicula, diminutivo di genua (Forcellini), {le} ginocchia, {Il Glossario ha anche genuculum o genuclum, e ginochium}. da poma, le poma, da ossa, le ossa, {da fila, le fila,} da membra, le membra, {da fundamenta, le fondamenta, da castella, le castella, da labia, le labbia, da labra, le labbra, da gesta, le gesta, da ligna, vestigia, le legna, le vestigia, da ova, le uova, da terga, le terga, da flagella, le flagella, le cervella, ec. le vestimenta, le ornamenta (v. la Crusca in vestimento), ec. le corna, le ciglia ec. da vasa, le vasa (Crusca, e Tansillo, Podere, capit. 3. terz. 2.)} ec. {Notate che quando gesto significa gestus us, non diciamo le gesta ma i gesti. E allora solo diciamo le gesta, quando gesto si piglia in senso neutro, e vuol dire cosa fatta, come in Corn. Nep. Obscuriora sunt eius gesta pleraque * . (V. il Gloss. in Gesta.) Così diciamo interiori aggettivamente, ma le interiora (ed anche però gl'interiori) assolutamente per entragni, cioè in senso neutro, come Vegezio, Torsiones vocant, et interiorum incisiones * . V. p. 2340. fine.} Ma nè fusumfusa non si trovano ne' Vocabolari latini, ma solamente fusus che fa nel plurale fusi. Or ecco ne' frammenti di Simmaco scoperti dal Mai (Q. Aurelii Summachi V. C. Octo Orationum ineditarum partes. Orat. 3. scil. Laudes in Gratianum Augustum, cap. 9. Mediol. 1815. p. 35.): Et vere si fas est praesagio futura conicere, iamdudum aureum saeculum currunt fusa Parcarum * . Così ha il Codice Ambrosiano antichissimo, cioè di verso la metà del sesto secolo almeno, vale a dire un secolo al più dopo la morte dell'autore. E che non sia sbaglio di scrittura si conosce anche dal vedere che scrivendo fusi guasterebbesi quel ritmo di cui Simmaco era tanto vago e sollecito, e così perpetuo seguace, come può sapere ognuno che l'abbia  1182 letto, e come si può notare a prima giunta anche negli altri scrittori di quella età e delle circonvicine, e generalmente di tutti gli scrittori latini {e greci} di corrotta {e affettata} eleganza e rettorica. Questa voce fusa è stata notata dal Mai nell'Indice rerum notabiliorum, e dal Furlanetto nell'Appendice al Forcellini. {V. pure il Forcell. e il Gloss. in saccus, sextarius, poichè noi diciamo le sacca, le staia.} Dal che si potrebbe dedurre che l'antico volgo latino dicesse similmente murum, pugnum, fructum, {lectum sostantivo, digitum, anellum, risum} nel genere neutro, o almeno nel plurale, {+(oltre il mascolino che abbiamo in tali plurali anche noi)} mura, pugna, fructa, {lecta, digita, anella, risa,} come noi diciamo le mura, le pugna, le frutta, {le letta, le dita, le anella, le risa,} e simili, quantunque non resti notizia precisa di queste voci latine, come fino a pochi anni addietro non si aveva notizia della voce che abbiamo veduta e che restava pure nell'italiano. Fructa e mura neutri plurali si ritrovano anche nel latino barbaro. (Du Cange.) {Lectum sostantivo neutro è usato da Ulpiano nel Digesto, e v. Forcellini.} (18. Giugno 1821.). {Risus us dicono i buoni latini. Eppure essi dicono jussus us e parimente jussum i; e così altri tali verbali della quarta congiugazione (che risus è un puro verbale) gli fanno talora neutri della seconda, come pur gustum i, per gustus us, ec. su di che v. p. 2146. e p. 2010. se vuoi.}

[2864,3]  Nostri plurali femminini o neutri, in a, da nomi di singolare mascolino o neutro, del che ho detto altrove pp. 1181-82 in proposito della voce plurale fusa per fusi usata da Simmaco. Le peccata, le fata, {le calcagna, le cervella, le fila,} le ciglia. Questi plurali corrispondono  2865 ai rispettivi latini. Le risa: risum i non si trova, nè nel Forcell. nè nel Glossario. {+Così nè anche le anella: anellum i.} Le letta. Trovasi lectum i in Ulpiano. V. il Glossar. in lectumstratum. (30. Giugno 1823.).

[3978,4]  Fusa e fusi plur. lat. sostant. di cui altrove pp. 1180-82. Così locus - loci e loca. Il che è segno di un ant. locum. Così fusa di un fusum.  3979 Così, credo, altri nomi vi sono che hanno diversi generi o in ambo i numeri o in un solo, senza diversa significazione. Così caelus onde caeli, e caelum che oggi non ha plurale siccome il singolare di caelus è antiquato. (14. Dec. 1823.).

[4005,4]  Plurali italiani in a. Vasella plurale di vasello. (28. Dec. 1823.). {{Vasa plurale di vaso. Crus. e Arios. Sat. 3.}}

[4018,6]  Plurali in a. Urla, strida. (18. Gen. Domenica. 1824.).

[4020,6]  A proposito di fusa lat. ho notato altrove pp. 1180-82 p. 2864 p. 3978 il plur. loci e loca e simili. Da μηρός in plur. μηροί et μηρά apud poetas per metaplasmum, dice lo Scapula. E così altri plurali assai, greci, o doppi (sia neutri e masc. sia fem. e masc. ec.) o diversi dal genere del sing. ec. de' quali v. i grammatici. (21. Gen. 1824.). {{Loca in lat. dal sing. locus, è anche de' prosatori.}}

[4021,6]  Fora plurale di foro (foramen). (23. Gen. 1824.).

[4029,3]  Plurali in a. Mantella plur. di mantello. (11. Feb. 1824.). {{Peccata. Uscia. (Machiavelli par. 5. p. 151.).}}

[4046,5]  Carra plurale di carro. (14. Marzo. 2.a Domenica di Quaresima. 1824.).

[4061,4]  Moggia plur. Lat. modius masc. (7. Aprile. 1824.).

[4087,2]  Gomita plurale di Gomito. (6. Maggio. 1824.).

[4093,1]   4093 Le mulina. Crus. e Guicc. t. 3. p. 361. bis. (23. Maggio. Domenica. 1824.).

[4110,1]  Calcagna (4. Luglio. 1824.).

[4120,2]  Sentimenta. (20. Sett. 1824.). {{Vizia, moggia.}}

[4123,13]  Digiuna (ieiunia), cioè le 4 tempora (v. Crus. in Digiune). Dino Compagni Cron.  4124 ed. Pisa. 1818. p. 98. (6. Feb. Domenica penultima di Carnevale. 1825.).

[4125,7]  Mille - mila plur. da millia: e così miglio - miglia.

[4135,2]  Filo - fila. Uova.

[4148,1]   4148 Verba plur. Autore del poema La Passione di Cristo N. S. attribuito al Boccaccio, presso il Perticari, opp. Lugo 1823. vol. 3. p. 453. {- Calcagna. Lineamenta. Sacca.}

[4151,2]  Strida, grida, pera, mela plur. V. la Crus. Staia (sextaria).

[4154,7]  Sopracciglia.

[4156,2]  Calcagna.

[4160,5]  Sentimenta.

[4165,8]  Mulina plur. V. le Giunte Veronesi alla Crusca. {{Le fata, le fondamenta, le pera ec. le prestigia. V. Monti Proposta, in questa voce. le uova.}}

[4166,13]  Fondamenta.

[4190,5]  Le destina, plur. V. Monti Proposta vol. ult. p. CCΧIV. col. 2. lin. 3.

[4243,7]  Mia, tua, sua plurali fiorentini, e antichi.

[4246,12]  Digiuna plurale per quattro tempora. Dino Comp. lib. 3. princip. La Crus. ha Digiune.

[4257,9]  Uscia, plurale.

[4261,1]  Dimonia. Demonia. Mulina. plurali.

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