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Varietà nelle fisonomie delle bestie, degli stranieri ec. nelle scritture straniere ec. non si suol conoscere; e perchè.

Variety in the physiognomy of beasts, foreigners, etc. in foreign writings, etc, is usually not recognized; and why.

1399,1 2563,1 2564,1

[1399,1]  Per la ragione per cui troviamo poca varietà nella fisonomia delle bestie d'una medesima specie ec. come ho detto altrove p. 1196, accade che in una città forestiera, tutto al primo momento ci paia appresso a poco uniforme, e troviamo sempre proporzionatamente assai più vario il paese a cui siamo avvezzi (ancorchè uniformissimo) che qualunque altro; almeno ne' primi giorni. Onde non sappiamo distinguere le contrade ec. Massime se v'ha realmente qualche uniformità in quel nuovo paese, sebben però più vario del nostro; ovvero s'egli è di una forma e di un gusto ec. assai differente dal nostrale, nel qual caso non li[ci] troveremo mai {{bastante}} varietà, prima della lunga attenzione ed assuefazione  1400 Così ci accade nel leggere gli scritti assai forestieri per noi, come degli orientali, di Ossian, ec. o de' loro imitatori nostrali. Così in cento generi di cose. (28. Luglio 1821.).

[2563,1]   2563 Questo pensiero, considerate ben le cose, trovo che non è vero, e però lo lascio a mezzo. La differenza delle proporzioni fisiche tra gl'individui umani, ci par maggiore che nell'altre cose, per le ragioni ch'ho detto altrove pp. 1194. sgg. p. 1243 pp. 1259-60 pp. 1306-307 pp. 1437-38 pp. 1589-90 pp. 1793-94. Ma in realtà non è maggiore nè sproporzionata relativamente, e n'esiste altrettanta fra gli altri individui animali, in proporzione della loro maggiore o minor grandezza specifica, e parlando sempre, come si deve, a un dipresso: benchè in essi animali non ci dia così nell'occhio e non ci paia tanta. Ma colla misura facilmente si scopre che la detta differenza negli animali è maggiore, e negli uomini è minore ch'a noi non sembra. (9-10. Luglio 1822.).

[2564,1]  Per lo più noi riconosciamo alla sole[sola] voce {+anche senza vederle} le persone da noi conosciute, per moltiplici che siano le nostre conoscenze, per minima che sia la diversità di tale o tal altra voce da un'altra, per pochissimo che noi abbiamo praticata quella tal persona, o praticatala pure una sola volta. Non così ci accade nelle voci degli animali, nelle quali, neppure avvertitamente pensandoci, sappiamo riconoscer differenza tra molti individui d'una stessa specie, o riconosciutane, non ci resta in mente. {+Anche, con difficoltà riconosciamo le voci, p. e. in paese forestiero di lingua, o dialetto, pronunzia ec; e le confondiamo spesso; almeno a principio. L'ho osservato in me.} Effetti dell'assuefazione, dell'attenzione parziale e minuta ec. da riferirsi a quei pensieri dove ho portato altri esempi simili pp. 1194-96 pp. 1399-400 p. 1718. (11. Luglio. 1822.).