Nascer grand'uomo è sventura oggidì, era fortuna in antico.
Being born great is a misfortune nowadays, but was a fortune in antiquity.
2583,1[2583,1] Adesso chi nasce grande, nasce infelice. Non così
anticamente, quando il mondo abbondava e di pascolo (cioè di spettacolo e
trattenimento), e di esercizio, e di fini, e di premi all'anime grandi. Anzi a
quei tempi era fortuna il nascer grande come oggi il nascer nobile e ricco.
Perocchè siccome nella monarchia quelli che nascono di grande e ricca famiglia,
ricevono le dignità, gli onori, le cariche dalla mano dell'ostetrice (per
servirmi di un'espressione di Frontone), {ad Ver.[Verum] l. 2. ep. 4. p. 121.} così nè
più nè meno accadeva anticamente ai grandi e magnanimi {e
valorosi} ingegni. I quali nelle circostanze, nell'attività e
nell'immensa vita di quei tempi, non potevano mancare di svilupparsi, coltivarsi
e formarsi; e sviluppati, formati e coltivati non potevano mancar di prevalere e
primeggiare; come oggidì possono esser certi di tutto il contrario.
2584 Lascio che quanto gli animi erano più grandi,
tanto meglio erano disposti a godere della vita, la quale in quei tempi non
mancava, e di tanto maggior vita erano
capaci, e quindi di tanto maggior
godimento; e perciò ancora era da riputarsi a vera fortuna e privilegio della
natura il nascer grand'uomo, e s'aveva a considerare come un effettivo e
realizzabilissimo mezzo di felicità: all'opposto di quello che oggi interviene.
(26. Luglio, dì di S. Anna. 1822.).