20. Agos. 1821.
[1534,2] Principi insigni e famosi per la
1535 bontà, e per l'amore scambievole di lui[loro] verso i popoli, e de' popoli verso lui[loro], non furono e non saranno mai fuorchè in un sistema di
tranquillo, sicuro, ma assoluto dispotismo. Nè un Giuseppe II. nè un Enrico IV. nè un Marco
Aurelio, nè altri tali non sarebbero stati in un regno come quello di
Falaride, e come altri antichi,
quando il popolo cozzava colla tirannide che soffriva; nè in una monarchia
costituzionale, alla moderna, quando il principe cozza col popolo che non può
vincere. Le ragioni le vedrai facilmente, e consistono nell'egoismo, che è la
cagione tanto della clemenza, quella[quanto]
della crudeltà e della tirannide de' principi, e determina i loro caratteri a
questa o a quella, secondo la diversità delle circostanze. Augusto sarebbe forse stato un buono ed amato principe,
se la sua tirannide fosse stata tranquilla, e se il tempo e le circostanze le
avessero permesso di esserlo. ec. ec. ec. (20. Agos. 1821.).