8. Agos. 1821.
[1470,1] Una delle principali e universali e caratteristiche
inseparabili proprietà dello stile degli
1471 antichi
non corrotti, cioè o classici, o anteriori alla perfezione della letteratura, si
è la forza e l'efficacia. Quest'è la prima, anzi l'unica qualità ch'io {ho} sentito notare da uomini poco avvezzi a letture
classiche, ogni volta che venivano dal leggere qualche libro de' buoni antichi,
o qualche libro moderno su quel gusto di stile. Ed era l'unica perchè forse essi
non erano capaci di discernere a prima vista, nè gustare le altre. Ma questa dà
subito nell'occhio, e si distingue e si separa facilmente dalle altre. Quindi
osservate quanto sia vero che la natura è sorgente di forza, e che questa è sua
qualità caratteristica, come la debolezza lo è della ragione. Perciocchè 1. gli
antichi scrittori, massime quelli anteriori al perfezionamento della
letteratura, i quali sono ordinariamente più energici degli altri, non cercavano
gran fatto l'energia, nè se ne pregiavano, nè volevano esser famosi per questo
ec. come ho detto altrove p. 207
pp. 691-94
p. 1325
p.
1335
p. 1420
pp. 1435-36
pp. 1449-50 della semplicità, dell'eleganza, della purità di lingua
ec. Tali sono i
1472 trecentisti ec. Eppure senza
cercarlo, riuscivano robustissimi e nervosissimi per la sola forza della natura
che in loro parlava e regnava, e quindi per la loro propria forza. 2. Quando
anche la cercassero, già la cercavano assai meno di noi che tanto meno la
troviamo, poi se la cercavano in proporzione della riuscita, vuol dire che la
cercavano sopra tutto, e che quindi nel tempo che la natura regnava, l'efficacia
e l'energia si stimava la principal dote dello stile. E così accadeva in tutto:
e così la prima e perenne sorgente di forza, sia nello stile, sia nella lingua,
sia ne' concetti, sia nelle azioni, sarà sempre l'esempio degli antichi, cioè la
natura. E i tempi moderni con tutti i loro lumi non possono mai supplire a
questa fonte. (8. Agos. 1821.).
[1472,1] La detta efficacia è pure un genere di bellezza
eterna e universale, che però non appartiene al bello, ma alla inclinazione
generale dell'uomo {+verso la forza,
verso le sensazioni vive, verso ciò che lo eccita, e rompe la monotonia
dell'esistenza ec.} e alla natura ec. (8. Agos.
1821.).