1. Feb. 1822.
[2378,1]
2378 Che non si dà ricordanza, nè si mette in opera la
memoria senz'attenzione. Prendete a caso uno o due o tre versi di chi vi
piaccia, in modo che possiate, leggendoli una volta sola, tenerli tanto a
memoria da poterli poi ripeter subito fra voi, il che è ben facile in quello
stesso momento che si son letti: e ripeteteli fra voi stesso dieci o quindici
volte, ma con tutta materialità, come si fa un'azione ordinaria, senza pensarvi
e senza porvi la menoma attenzione. Di lì ad un'ora non ve ne ricorderete più,
volendo ancora richiamarli con ogni sforzo. Al contrario leggeteli solamente una
o due volte con attenzione, e intenzione d'impararli, o che vi restino impressi;
ovvero poniamo caso che da se stessi v'abbiano fatto una decisa impressione, ed
eccitata per questo mezzo la vostra mente ad attendervi, anche senza intenzione
alcuna d'impararli. Non li ripetete neppure fra voi, o ripetendoli, fatelo solo
una o due volte con attenzione. Di lì a più ore vi risovverranno anche
spontaneamente, e molto più se voi lo vorrete; e se allora di nuovo ci farete
attenzione, in modo che quella reminiscenza
2379 non
sia puramente materiale, ve ne ricorderete poi anche più a lungo per un certo
tempo. Dico tutto ciò per esperienza, trovando d'essermi scordato più volte
d'alcuni versetti ch'io per ricordarmene avea ripetuto meccanicamente fra me una
ventina di volte, e di averne ritenuto degli altri ripetuti una sola o due
volte, con decisa attenzione alle parti ec. E così d'altre cose ec. E chi sa che
queste o simili osservazioni non fossero il fondamento di quell'arte della
memoria che fra gli antichi s'insegnava e si professava come ogni altra
disciplina, siccome apparisce da molte testimonianze, e fra le altre da Senofonte nel Convito c. 4. §.
62.
[2379,1] Aggiungete. Ciascun di noi ha qualche metodo di
vita, qualche cosa ch'egli soglia fare ogni giorno, ovvero ogni tanti giorni, a
quella tal ora, in quel tal luogo, occasione ec. Ma se questa cosa o azione ci è
divenuta (come sono necessariamente moltissime in qualunque individuo) così
abituale che noi la facciamo macchinalmente, e senza porvi più nessuna, o quasi
nessuna
2380 attenzione, spessissimo c'interverrà che
anche poco dopo fatta, non ci ricordiamo se l'abbiam fatta o no, massimamente se
non vi sia nessuna circostanza {o particolare, ovvero
ordinaria, ma presente ec.} ec. che aiuti in quel momento la memoria,
{+(il che si può fare anche riandando
di mano in mano le altre operazioni di quel tal tempo, le circostanti, le
conseguenze, le antecedenze; ovvero proccurando di salire dalle più vicine
alle più lontane ec.)} nel qual caso probabilmente non ce potremo
ricordare in nessunissimo modo, e l'uomo della più gran memoria del mondo sarà
nella stessissima condizione. Generalmente è nulla o scarsissima la memoria
degli atti detti dell'uomo, dei quali
ciascuno ne fa giornalmente e continuamente infiniti, nè mai se ne ricorda un
solo, anche volendo, se qualche particolare impressione non l'aiuta ec. {{Nè solo di questi, ma anche di quelli, che benchè non siano o
propriamente o totalmente dell'uomo, si fanno però con pochissima riflessione ed attenzione, e
ponendoci poca o nessuna importanza, di questi tali dopo pochi momenti, non
ci ricordiamo o appena ci ricordiamo del come, del quando, del perchè, del
se gli abbiamo fatti. E generalmente la memoria va sempre in ragion diretta
dell'attenzione posta {+non già alla
ricordanza, ma} a ciò ch'è il soggetto della ricordanza. (1.
Feb. 1822.).}}