28. Dic. 1820.
[462,1] Chiunque conosce intimamente il Tasso, se non riporrà lo scrittore o il poeta fra i
sommi, porrà certo l'uomo fra i primi, e forse nel primo luogo del suo
tempo.
[462,2]
Quanto a, preposizione italiana, usata anche in latino
da Tacito, come ho
detto in altro pensiero p. 150, deriva intieramente dal greco:
ὅσον πρός, ὅσον μὲν πρός ec. {si dice} nello stesso
significato, e negli stessi casi.
[463,1]
463
Alla p. 460.
Se non altro non si potè più nè lodare nè insinuare e inculcare la libertà ai
contemporanei espressamente, e la libertà non fu più un nome pronunziabile con
lode, riguardo al presente o al moderno. Quando anche non tutti si macchiassero
della vile adulazione di Velleio, e
Livio fosse considerato come
Pompeiano nella sua storia, e sieno celeberrimi i sensi generosi di Tacito, ec. Ma
neppur egli troverete che, sebbene condanna la tirannia, lodi mai la libertà in
persona propria. Dei poeti, come Virgilio
Orazio, Ovidio, non discorro. Adulatori per lo più {de' tiranni presenti,} sebben lodatori degli antichi
repubblicani. Il più libero è Lucano.
(28. Dic. 1820.).