[2862,1]
2862 L'amicizia, non che la piena ed intima confidenza
tra' fratelli, rade volte si conserva all'entrar che questi fanno nel mondo,
ancorchè siano stati allevati insieme, ed abbiano esercitato l'estremo grado di
questa confidenza sino a quel momento; e di più seguano ancora a convivere. E
pure se l'uomo è capace di piena ed intima confidenza, e s'egli dovrebbe
conservarla perpetuamente verso qualcuno, questo dovrebb'essere verso i fratelli
coetanei, ed allevati con lui nella
fanciullezza: e dico dovrebb'essere, non per forza naturale {della}
{congiunzione di sangue,} la qual forza è nulla e
immaginaria, e niente ha che fare nel produr quella confidenza o nel
conservarla, ma per forza naturale dell'abitudine e dell'abitudine contratta
{nel} primo principio delle idee e delle abitudini
dell'individuo, e nella prima capacità di contrarle, {e
conservata} tutto quel tempo che dura la maggiore intensità e
disposizione {ed ampiezza,} e il maggior esercizio di
questa capacità. Nondimeno questa confidenza così fortemente stabilita e
radicata si perde per la varietà che s'introduce nel carattere de' fratelli
mediante il commercio cogli altri individui della società. Ma se questo
2863 commercio non avesse avuto luogo, quella
confidenza sarebbe stata perpetua, com'ella non è mai cessata fino a quell'ora.
Che vuol dir ciò, se non che nei caratteri degli uomini, novantanove parti son
opera delle circostanze? e che per diversissimi ch'essi appariscano, come spesso
accade anche tra fratelli, in questa diversità non è opera della natura, se non
una parte così menoma che saria stata impercettibile? È quasi impossibile il
caso che tutte le minute circostanze e avvenimenti che incontrano all'un de'
fratelli nell'uso della società, incontrino all'altro, o sieno uguali a quelle
che incontrano all'altro, ancorchè postogli da vicino. Questa diversità
diversifica due caratteri {che parevano affatto, ed erano
quasi affatto, compagni,} e com'ella è inevitabile, così la
diversificazione di {questi} caratteri nella società
non può mancare. E ho detto le minute circostanze, contentandomi di queste,
perchè {anche} la somma di cose minutissime basta a
produrre grandissimi e visibilissimi effetti sull'indole degli uomini, massime
allora ch'eglino sono principianti nel mondo, e che {in
essi} la capacità delle abitudini e delle opinioni, ossia la
formabilità dell'indole, è ancor
2864
{molta e} grande e in buon essere. (30. Giugno.
1823.).
[3915,1] Quanto poi l'immaginazione, l'opinione, la
preoccupazione e cento cause affatto e per lor natura e principio aliene ed
estrinseche ai soggetti medesimi, influiscano e possano sull'amore e sui
sentimenti dell'un sesso verso l'altro ne' casi particolari, mi basti
considerarne fra gl'infiniti, un esempio. Suppongansi un fratello e una sorella,
ambo giovanissimi, bellissimi, sensibilissimi, e per ogni parte dispostissimi,
ed espertissimi eziandio, dell'amore verso gl'individui d'altro sesso.
Supponghiamo che dopo lunga assenza, si riveggano l'un l'altro, e ponghiamo che
ciò sia in tempi o in circostanze che il lor cuore, la loro sensibilità, la loro
facoltà di passione non sieno {state} per niun modo blasées, usées, istupidite,
{indebolite} ec. o dal commercio del mondo o da
checchè sia. Certo è ch'essi proveranno l'un verso l'altro de' sentimenti
vivissimi, tenerissimi, amorosissimi, piangeranno di affetto ec. Ma in questa
passione o momentanea o durevole che proveranno l'uno verso l'altro, benchè
certamente v'avrà molto di corporale, perchè gli ho supposti bellissimi e
giovanissimi, oltre sensibilissimi, non v'avrà però nulla di sensuale, e quel
corporale prenderà forma della più spiritual cosa del mondo; e non per tanto la
detta passione, come dall'amor sensuale di qualsivoglia specie, così sarà di
genere e di natura sensibilissimamente diverso da qualunque di quegli amori
verso un altro sesso, che si chiamano sentimentali, incominciando
3916 dal più imperfetto, fino al più puro, spirituale,
platonico, ed apparentemente più casto ed angelico, insomma il più veramente e
semplicemente sentimentale che si possa trovare o pensare. Ed essi medesimi o
espressamente o implicitamente si accorgeranno di questa differenza in modo che
non sarà loro possibile di confondere neanche per un momento quella passione che
allor proveranno con nessuna di quelle altre, le quali pur saranno capacissimi
di provare, come ho supposto, e quindi ben le concepiranno, e di più le avranno
effettivamente provate, come ho anche supposto. Anzi voglio anche supporre che
ambedue si trovino attualmente in una di queste altre passioni, e che sia delle
vivissime dall'un lato, e dall'altro delle più pure e sentimentali possibili. Nè
questa nocerà a quella, nè essi lasceranno di sentire, in modo da non poter
dubitarne, una decisa ed intera differenza di specie dall'una all'altra. Certo è
che tutte queste supposizioni non sono chimeriche, e che generalmente parlando,
si son date e si danno effettivamente nelle nazioni civili delle passioni di
amore vivissime, tenerissime, purissime costantissime, tra fratello e sorella,
belli e giovani; di un padre verso una figlia bellissima, di una madre ec. e
così discorrendo; e che queste passioni possono essere e furono e sono
distintissime da qualunque altra di quelle che si provano o possono provare
verso gl'individui d'altro sesso. Certo è insomma che si dà un amor fraterno, un
amor paterno ec. più o men vivo, ma anche vivissimo e tenerissimo
3917 tra persone diverse di sesso, il quale è
sensibilissimamente e totalmente distinto da qualunque altro di quegli amori più
propriamente detti, che si provano verso gl'individui d'altro sesso verso i
quali essi non sono vietati da certe leggi, pretese naturali, cioè dall'opinione
ec. Si dà, dico, il detto amore nelle persone civili, {o
semicivili ec.} cioè in quegli uomini in cui possono le leggi e quindi
le opinioni relative ec. E si dà or più or meno durevole; più frequentemente
però poco durevole (nel suo stato di così vivo e tenero, e di così distinto nel
tempo stesso da quegli altri amori): ma basta al nostro argomento ch'esso sia e
possibile e sovente (e foss'anche stato una sola volta) reale, eziandio per un
solo istante. (Del resto, tutto ciò non toglie che non si dieno e si sien dati
{+forse anche più spesso} amori
o sensuali o sentimentali, ma d'altro genere, tra fratelli e sorelle, padri e
figlie, madri e figli ec. eziandio civilissimi.)
[4226,4]
Bellissima è l'osservazione di Ierocle nel libro de Amore fraterno, ap. Stobeo serm. ὅτι κάλλιστον ἡ ϕιλαδελϕία etc. 84. Grot. 82. Gesner. che essendo la vita
umana come una continua guerra, nella quale siamo combattuti dalle cose di fuori
(dalla natura e dalla fortuna), i fratelli, i genitori, i parenti ci son dati
come alleati e ausiliari ec. E io, trovandomi lontano dalla mia famiglia, benchè
circondato da persone benevole, {e benchè senza
inimici,} pur mi ricordo di esser vissuto in una specie di timore
4227 o timidezza continua, rispetto ai mali
indipendenti dagli uomini, e questi, sopravvenendomi, avermi spaventato, ed
abbattuto e afflitto l'animo assai più del solito, non per altro se non perchè
io mi sentiva essere come solo in mezzo a nemici, cioè in mano alla nemica
natura, senza alleati, per la lontananza de' miei;
(Recanati. 16. Nov. 1826.)
{{e per lo contrario, ritornando fra loro, aver provato un
vivo e manifesto senso di sicurezza, di coraggio, e di quiete d'animo, al
pensiero, all'aspettativa, al sopravvenirmi di avversità, malattie
ec.}}
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