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Scienziati, dovrebbero essere un poco poeti.

Scientists, should be poets a little.

58,2 1372,1

[58,2]  Non ci sarebbe tanto bisogno della viva voce del maestro nelle scienze se i trattatisti avessero la mente più poetica. Pare ridicolo il desiderare il poetico p. e. in un matematico; ma tant'è: senza una viva e forte immaginazione non è possibile di mettersi nei piedi dello studente e preveder tutte le difficoltà ch'egli avrà e i dubbi e le ignoranze ec. che pure è necessarissimo e da nessuno si fa nè anche da' più chiari, che però non s'impara mai pienamente una scienza difficile p. e. le matematiche dai soli libri.

[1372,1]  È verissimo che la chiarezza dell'espressione principalmente deriva dalla chiarezza con cui lo scrittore o il parlatore concepisce ed ha in mente quella tale idea. Quel metafisico il quale non veda ben chiaro in quel tal punto, quello storico il quale non conosca bene quel fatto ec. ec. riusciranno oscurissimi al lettore, come a se stessi. Ma ciò specialmente accade quando lo scrittore non vuole nè confessare, nè dare a vedere {che} quella cosa non l'intende chiaramente, perchè anche le cose che noi vediamo oscuramente possiamo, fare che il lettore la[le] veda nello stesso modo, e ci esprimeremo sempre con chiarezza, se faremo vedere al lettore qualunque idea tal quale noi la concepiamo, e tal quale sta e giace nella nostra mente. Perchè l'effetto della chiarezza non è propriamente far concepire al lettore un'idea chiara di una cosa in se stessa, ma un'idea chiara dello stato preciso della nostra mente, o ch'ella veda chiaro, o veda scuro; giacchè  1373 questo è fuor del caso, e indifferente alla chiarezza della scrittura o dell'espressione propriamente considerata, e in se stessa.