[263,2] Una cosa stimabile non può essere apprezzata
degnamente se non da quelli che ne conoscono il valore. Perciò la rarità non
porta sempre con se la stima della cosa, anzi spessissimo l'impedisce. Un uomo
di grande ingegno fra gl'ignoranti o è disprezzato, o apprezzato
senz'ammirazione senza entusiasmo senza nessuno di quegli affetti che paiono
conseguenze infallibili dello straordinario, e che debbano crescere tanto più
quanto la cosa è più straordinaria relativamente. Il conto che se ne fa, è come
di uno che abbia un utensile migliore degli altri, i quali talvolta lo chiedono
in prestito o se ne servono presso chi lo possiede, e non perciò stimano che
quell'uomo
264 sia una gran cosa, o superiore agli altri
a cagione di quel piccolo vantaggio compensabile e paragonabile con tanti altri.
Così le scritture di buon gusto in un secolo o paese corrotto o ignorante, così
la sensibilità massimamente e l'entusiasmo, il quale anzi dalle persone
ordinarie sarà stimato piuttosto un un μειονέκτημα, che un πλεονέκτημα, e deriso
come pazzia. Così si è veduto che eccetto i pregi sensibili, o de' quali tutti
sanno giudicare naturalmente, tutti gli altri sono stati assai meno stimati nei
secoli e nei luoghi dove sono stati più rari. Ed è cosa certa che un grande
ingegno non può essere intimamente conosciuto, e però degnamente apprezzato e
ammirato se non da un altro grande ingegno; e così le sue opere; così tutto
quello che spetta a discipline, arti, abilità particolari, onde p. e. un
grand'uomo di guerra non riscuoterà degna ammirazione che da un altro grand'uomo
dello stesso mestiere. (5. 8.bre 1820.). {{V. p.
273.}}
[455,1] Come in quei popoli che non conoscono o non pregiano
oro nè argento, il più ricco de' nostri, profondendo danaio, non sarebbe in
onore, anzi se non avesse altro mezzo per esser pregiato, sarebbe posposto
all'infimo di quella gente, e per danari non otterrebbe neanche il necessario;
così dove l'ingegno o lo spirito non è in pregio, o non si sa valutare, l'uomo
il più ingegnoso, il più spiritoso, il più grande, se non avrà altre doti, sarà
dispregiato, e posposto agli ultimi. Così s'egli avrà un certo ingegno o un
certo spirito, che in quel paese non si pregi. Così relativamente ai tempi. In
ciascun luogo e in ciascun tempo, bisogna spendere la moneta corrente. Chi non è
provveduto di questa, è povero, per molto ch'egli sia ricco d'altra moneta.
(23. Dic. 1820.).
[3183,1] Gli uomini che nel mondo sono stimati e sono tenuti
da quanto gli altri o da più degli altri, lo sono per l'ordinario in quanto
coll'uso della società essi si sono allontanati dalla natura lor propria e dagli
abiti naturali dell'uomo generalmente, ed hanno in se oscurata e coperta la
natura, o sanno, sempre che vogliono, coprirla. E quanto più è oscurata in loro
e coperta e mutata sì la natura individuale e lor propria, vale a dire il loro
natural carattere, e gli abiti a che essa {particolar
natura} gli avrebbe condotti, sì la natura generale degli uomini,
tanto la stima generale verso di essi è maggiore. Voglio dir che la più parte
delle qualità che negli uomini ottengono stima appo il mondo, o sono totalmente
acquisite e per nulla naturali, anzi spesso contrarie alla natura lor propria o
generale; ovvero sono talmente svisate
3184 dal
naturale che per naturali non si ravvisano, e più che sono svisate, più, per
l'ordinario, si stimano. Perocchè egli è ben raro che una qualità semplicemente
naturale, e tale qual ella è da natura, sia stimata punto nella società, e
quando pur sialo, questa stima non è nè durevole, nè salda, nè generale, nè
molta, {ed} è sempre inferiore a quella delle qualità
acquisite o snaturate, le quali si apprezzano per regola, stabilmente e
seriamente, ma le naturali quasi per gioco, per rarità, per variare, per
passatempo, momentaneamente. Quelle si stimano come gravi, serie, e da negozio;
queste come lievi, di poca importanza ed utilità, da {semplice} trattenimento e da ozio: e la società presto se ne
annoia.
[4153,5] Il mezzo più efficace di ottener fama è quello di
far creder al mondo di esser già famoso. (Bologna.
21. Nov. 1825.). {{Analogo e confermativo
4154
{+ di questo detto è quello di Labruyère, che più facile è far
passare un'opera mediocre in grazia di una riputazione dell'autore già
ottenuta e stabilita, che l'ottenere o stabilire una riputazione con
un'opera eccellente.}}}
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