10. Sett. 1828.
[4372,1]
Hordeum - fordeum. V. Forcellini.
[4372,2]
Alla p. 4350.
marg. I sonetti, canzoni ec. ed anche lunghi poemi in istile e forma
puerile, di cui abbondavano prima di Dante le lingue volgari, non solo italiana ma francese spagnuola ec.,
non costituivano e non erano considerati costituire una letteratura. {{V. p.
4413.}}
[4372,3]
Alla p. 4356.
L'entusiasmo l'ispirazione, essenziali alla poesia, non sono cose durevoli. Nè
si possono troppo a lungo mantenere in chi legge.
[4372,4]
Alla p. 4361.
Di queste poesie serviane sono state fatte, dopo la pubblicazione di Wuck, delle traduzioni ed imitazioni in
tedesco. Ib. févr. 1827. art. 156. p. 124. t. 7.
{{V. p.
4399.}}
[4372,5]
Alla p. 4362.
Q2928079Guillaume -
Tell et la Révolution de 1303; ou Histoire des 3 premiers
cantons jusqu'au traité de Brunnen, 1315, et réfutation de la
fameuse brochure Guillaume-Tell, fable danoise
(répétée dans cet ouvrage); par J.-J. Hisely, Dr. en philosophie et
belles - lettres. In 8o Delft 1826. (Ib. févr. 1827. t. 7. art. 210. p.
182.)
[4372,6]
Alla p. 4358.
Il poeta non imita la natura: ben è vero che la natura parla dentro di lui e per
la sua bocca. Q40185I' mi son un che quando Natura
parla, ec. vera definizione del poeta. Così il poeta non
è imitatore se
4373 non di se stesso. (10. Sett.
1828.). Quando colla imitazione egli esce veramente da se medesimo,
quella propriamente non è più poesia, facoltà divina; quella è un'arte umana; è
prosa, malgrado il verso e il linguaggio. Come prosa misurata, e come arte
umana, può stare; ed io non intendo di condannarla. (10. Sett.
1828.)