24. Mag.
[4514,1] Minuto, participio aggettivato, coi derivati ec. V.
lat. franc. spagn.
[4514,2] Soperchio soperchiare, superculus superculare: dello
stesso genere che parecchio apparecchiare, pariculus appariculare, di cui
altrove p. 3515
p.
3996; dove la desinenza in cul.. è semplice
desinenza e non diminuzione. {Puoi vedere la p. 4443. ec.}
[4514,3] Ruina - rovina ec.
[4515,1]
4515
Alla p. 4513.
Similmente molte immagini, letture ec. ci fanno un'impressione ed un piacer
sommo, non per se, ma perchè ci rinnuovano impressioni e piaceri fattici da
quelle stesse o da analoghe immagini e letture in altri tempi, e massimamente
nella fanciullezza o nella prima gioventù. Questa cosa è frequentissima: ardisco
dire che quasi tutte le impressioni poetiche che noi proviamo ora, sono di
questo genere, benchè noi non ce ne accorgiamo, perchè non vi riflettiamo, e le
prendiamo per impressioni primitive, {dirette e non
riflesse.} Quindi ancora è manifesto che una poesia ec. dee parere ad
un tale assai più bella che un'altra, indipendentemente dal merito intrinseco.
ec. ec.
[4515,2] Zoppicare. Medeor - medico as.
[4515,3]
Alla p.
4493. Com'è notato, una gran parte del piacere che i sentimenti poetici ci
danno e ci lasciano, consiste in ciò, ch'essi {c'}ingrandiscono il concetto, e ci lasciano più soddisfatti, di noi
medesimi. Appunto come i sentimenti, come le azioni, nobili, magnanime, pietose;
come i sacrifizi ec. {(e come la conversazione di chi ha la
vera arte di esser amabile).} E appunto come questi non cadono se non
in chi sia felice, contento di se, in chi si stimi ec., così nè più nè meno i
sentimenti poetici. (24. Mag.).