5. Luglio 1823.
[2894,1] Questa detrazione fatta, come si vede, in tante voci
o derivate o composte da quęsitus, o che non sono
altra voce se non questa medesima, conferma la mia opinione che da situs particip. di sum si
facesse stare, {detratta la i} come appunto da conquisitus
conquistare, e così da quaesitus
quisto e chiesto ec. {+Così da positus, postus
repostus ec. ec. E della soppressione della i in moltissimi participii latini come docitus - doctus, legitus - legtus - lectus ec. soppressione divenuta, fino ab antico,
comune, anzi universale, vedi ciò che dico altrove.} La qual
detrazione non è solamente propria delle lingue moderne (dico circa questo
vocabolo quaesitus appunto), giacchè la stessa lingua
latina nè[ne] fa uso nella voce quęstus {us,} la quale, come
altrove ho dato per regola circa tali verbali, e formato[è formata] appunto da quęsitus, e
dovrebbe {regolarmente} dire quęsitus us, la qual voce ancora si trova effettivamente. Siccome vi
sono le voci quaesitio, quęsitor, quaesitura, di cui sono
contrazione quaestio, quaestor, quaestura, voci fatte da quelle
per detrazione della i, come per tal detrazione son
fatte quaestorius, quaestuosus ec. benchè non si trovi quaesitorius,
2895
quaesituosus ec. {{E vedi a questo proposito la p. 2932. e 2991-2.
3032.
segg.}}
[2895,1] Del resto il nostro antico suto è lo stesso che lo spagnuolo sido, e
che il latino situs da me supposto [pp.
1120-21]
[pp. 2821-23]: è lo stesso, dico, considerato il solito scambio e la
solita affinità fra la lettera u e l'i, del che ho detto più volte, e fra l'altre pp. 2824-5. principio (e se n'ha
appunto un esempio nella voce quaesumus di quaesere, detta per quęsimus. V. Forcellini.). Stante il quale scambio e affinità si può
credere {o} che gli antichi latini dicessero così sutus come situs (maxumus e maximus, lubens e libens), o prima
l'una di queste, e poi col tempo l'altra, o che l'italiano antico mutasse la
pronunzia latina facendo suto da situs, o viceversa lo spagnuolo facendo sido
da sutus, giacchè questo scambio tra u ed i ebbe luogo
frequentemente anche nei principii delle moderne lingue (v. Perticari
Apolog. di Dante c. 16.
verso il fine p. 156.) siccome lo ha tutto dì. (5. Luglio
1823.). {{V. p.
3027.}}