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19. Agosto. 1823.

[3197,1]  In molti luoghi di questi miei pensieri pp. 1370-72 pp. 1432-33 pp. 1455-56 pp. 1628-29 pp. 1828-30 pp. 2151-52 pp. 2268-69 pp. 2484-85 pp. 2569-72 ho dimostrato come l'uomo debba quasi tutto alle circostanze, all'assuefazione, all'esercizio; quanta parte di ciò che si chiama talento naturale, e diversità o superiorità o inferiorità di talenti, non sia per verità altro che assuefazione, esercizio, ed opera di circostanze non naturali nè necessarie ma accidentali, e diversità di assuefazioni e di circostanze, maggiore o minore assuefazione, e maggiore o minor favore o disfavore di circostanze e di accidenti secondarii: la diversità delle quali cose accresce a dismisura le piccole differenze e le piccole superiorità o inferiorità di facoltadi che si trovano naturalmente {e primitivamente} tra questo e quello ingegno di questo o quello individuo o nazione, in questo o quel secolo. Io però non intendo con ciò di negare che non v'abbiano diversità naturali fra i vari talenti, le varie facoltà, i vari primitivi caratteri degli uomini; ma solamente affermo e dimostro che tali diversità assolutamente naturali, innate, e primitive sono molto  3198 minori di quello che altri ordinariamente pensa. Del resto che gl'intelletti, gli spiriti, insomma gli animi degli uomini differiscano naturalmente e primitivamente gli uni dagli altri, con minute differenze bensì, ma pur vere ed effettive e notabili differenze; e che varie sieno le loro naturali disposizioni, maggiori in altri, in altri minori, ed ordinate in quelli a certi oggetti, in questi a certi altri, è cosa, come da tutti e sempre creduta, così vera e reale, e dimostrata da molte osservazioni, le quali, o alcune di esse, verrò qui sotto segnando per capi, sommariamente però, ed in modo che sopra ciascun capo potrà e dovrà molto più estendersi il discorso di quello che io sia per estenderlo.
[3198,1]  1. Notabili sono le differenze che passano tra l'esteriore figura e conformazione degli uomini, paragonando secolo a secolo; nazione selvaggia o corrotta o civile l'una coll'altra; nazioni civili tra loro; così nazioni selvaggie o barbarizzate; clima a clima; famiglia a famiglia; individuo a individuo. Differenze regolari o irregolari; ordinarie o straordinarie; naturali o accidentali, ma pur  3199 sempre fisiche; mostruosità ec. La differenza delle lingue dimostra una vera differenza negli organi corporali della favella tra' vari popoli parlanti; differenza cagionata o dal clima o da qualsivoglia altra cagione naturale, indipendente però certo dall'assuefazione nell'essenziale e generale e costante che in essa differenza si trova. Negli altri vari organi esteriori dell'uomo si trovano eziandio molte notabili differenze naturali tra uomo e uomo, clima e clima, nazione e nazione, individuo e individuo; differenze di disposizione, cioè disposizione a maggiore o minor numero di abilità, a tali o tali abilità piuttosto che ad altre, e disposizione maggiore o minore; più o meno scioltezza e speditezza e sveltezza fisica, secondo le qualità naturali de' muscoli e de' nervi che a quel tale organo appartengono. Se l'esteriore adunque degli uomini differisce notabilmente per natura nell'uno uomo paragonato coll'altro, è ben ragionevole che si creda notabilmente differire anche la naturale conformazione dell'interiore ne' diversi uomini; quando non si può volgere in dubbio la manifesta analogia e perfetta corrispondenza  3200 che passa tra l'esterno e l'interno dell'uomo sotto qualunque rispetto. E nel particolare dell'ingegno, la diversa conformazione {esteriore} del capo ne' diversi individui e nazioni, la quale è visibile e non si può negare, dimostra chiaramente una diversa conformazione di ciò che nel capo si contiene, nel che risiede l'ingegno; onde viene a esser provato che tra gli uomini v'ha differenza naturale d'ingegno. E infatti è quasi dimostrato che la fronte spaziosa significa grande e capace ingegno naturale, e per lo contrario la fronte angusta; e così le altre differenze esteriori del capo osservate dai craniologi: le osservazioni de' quali se non sono tutte vere, non lasciano di provare {generalmente} una differenza naturale di spirito e d'indole ne' diversi uomini; nel giudizio delle quali differenze se coloro spesse volte s'ingannano, ciò nasce perch'ei non guardano che il fisico; ma l'assuefazione e le circostanze talora accrescono, talora cancellano, talora volgono affatto in contrario le differenze delle disposizioni naturali; delle quali sole possono pronunziare i craniologi, non de' loro effetti, che da troppo altre cause  3201 sono influiti, e spesso riescono contrarii ad esse disposizioni. E vedi a questo proposito il fatto di Zopiro e Socrate ap. Cic. Tusc. lib. 4. cap. 37. Qua pur si deve riferire la diversità delle fisonomie, {+degli occhi, che tanto esprimono e dimostrano dell'animo e dell'ingegno,} e l'arte de' fisionomi.
[3201,1]  2. Differenze generali, regolari, e costanti si trovano fra i caratteri, i talenti, le disposizioni spirituali delle diverse nazioni, massime secondo i diversi climi. Quelle d'ingegno grossissimo, come i Lapponi; queste d'acutissimo, come gli orientali; altre pigre, altre attive; altre coraggiose, altre timide; in altre prevale l'immaginazione, in altre la ragione, e ciò in altre più, in altre meno; {+altre riescono e riuscirono sempre eccellenti in una parte, altre in altra;} {ec. ec.} e tutto questo costantemente. Non si può negare che i principii e le fondamenta di tali differenze non sieno naturali, e quindi non si può negare che non v'abbia una vera primitiva differenza d'indole e d'ingegno tra nazione e nazione, clima e clima, come v'ha reale, visibile, naturale e, generalmente parlando, costante differenza di esteriore, di fisonomia ec. tra nazioni e climi, selvaggi o civili ec. ec. Dunque proporzionatamente  3202 è da dire che anche tra individuo e individuo di una stessa o di diverse nazioni, esiste dalla nascita una reale differenza d'indole e di talento, o vogliamo dire un principio e una disposizione di differenza, che ad idem redit.
[3202,1]  3. Lasciando da parte il tanto che si potrebbe dire sull'influsso fisico, ossia sulla naturale azione del corpo {+e de' sensi, e quindi degli oggetti esteriori,} sull'animo indipendentemente dall'assuefazione, ne toccheremo solamente alcune cose che più fanno al proposito. Ho udito di uno abitualmente scempio o tardissimo d'ingegno, che caduto di grande altezza, e percosso pericolosamente il capo, divenne, guarito che fu, d'ingegno prontissimo e furbissimo, e questi ancor vive. Ho udito d'altri molto ingegnosi, per simile accidente divenuti stupidi, e sciocchi. Lasciando questo, egli è certissimo che la malattia del corpo (e così la sanità) influisce grandissimamente sull'ingegno e sull'indole. Tacendo delle minori influenze, che tutto giorno si osservano, si può notare quello che narra il Caluso nella Lettera appiè della Vita di Alfieri, circa i versi d'Esiodo da lui una  3203 sola volta letti, ch'ei recitava francamente nella sua ultima malattia. E mi fu raccontato da testimonii di udito, del maraviglioso spirito, degli argutissimi motti e risposte, di una prontezza affatto straordinaria di mente e di lingua, di una prodigiosa facilità, fecondità e copia d'invenzioni che si fece osservare in un un vecchio Card. (Riganti) (non molto usato a facezie, nè di molto spirito, e di carattere ben diverso dalla energia, e rapidità e mobilità) poco dopo essere stato colto da una apoplessia (della quale {+infermità rimase impedito nelle membra, e} morì parecchi mesi appresso), e stando in letto. Esempio di Ermogene, e de' suoi simili che puoi vedere nella Dissert. del Cancellieri sugli Smemorati. ec. Corrispondenza che, generalmente parlando, si osserva tra gl'ingegni e i caratteri degli uomini per una parte, e le rispettive complessioni dall'altra. Pazzi e frenetici; febbricitanti, deliranti. La malattia cambia {talora, com'è detto,} l'ingegno e il carattere o per sempre, o per momenti, o per più o men tempo: ciò massimamente quando {ella} interessa in particolare il cerebro. Il quale se può essere notabilissimamente diversificato dalle malattie e dalle varie circostanze e accidenti che accadono durante  3204 la vita a uno stesso uomo, non si può non credere e giudicare che la tanta e inesauribile diversità delle circostanze e {degli} accidenti che concorrono nella generazione de' vari individui, non diversifichi siccome le loro complessioni, e questa o quella parte del corpo, così eziandio quella in che risiede l'ingegno e l'animo, cioè il cerebro, e quindi il talento e l'indole nativa e primitiva de' vari individui, nazioni ec.
[3204,1]  4. L'uomo, anche indipendentemente affatto dalle assuefazioni, ossia in parità di studi, di esercizi, di scienza, di pratica ec., si trova, per così dir, vario d'indole e di talento da se medesimo ancora, non solo dentro la vita, ma dentro la stessa giornata eziandio. Oggi il mio ingegno sarà svegliatissimo, la mia indole piacevolissima, domani tutto l'opposto, senz'alcuna cagione morale nè apparente, ma certo non senza cagioni fisiche, le quali diversamente affettando l'animo, lo tramutano effettivamente d'ora in ora, di giorno in giorno, di stagione in istagione (fu chi disse ch'ei si trovava più atto a comporre nel sommo caldo o nel sommo freddo che nelle medie temperature dell'anno; la  3205 mattina che la sera ec.) ec. ec. e lo ritornano nello stato di prima, ed ora lo rendono atto a una cosa, ora a un'altra, ora a più {cose} ora a meno, ora più ora meno atto ec. ec. Le diverse circostanze fisiche che evidentemente influiscono, cambiano, recano, tolgono, accrescono, scemano, {diversificano} ec. ec. le passioni o inclinazioni in uno stesso individuo, in diversi individui, in varie nazioni e climi e tempi ec. indipendentemente affatto e dalla volontà e dall'assuefazione; son tante e sì varie che infinito sarebbe il volerle enumerare e descrivere, coi loro (evidentissimi e incontrastabili) effetti.
[3205,1]  5. Spessissimo l'ingegno è svegliato da cause fisiche manifeste ed apparenti, come un suono dolce, {o penetrante,} gli odori, il tabacco, il vino ec. {#1. V. p. 3386. fine.} e quel che dico dell'ingegno, dicasi delle passioni, de' sentimenti, dell'indole ec; e quel che dico dello svegliare, dicasi del sopire, del muovere, dell'affettare, modificare come che sia, dell'accrescere, dello sminuire, del produrre, del distruggere o per sempre o per certo tempo ec. Tutti questi effetti nei casi qui considerati, non hanno a far coll'assuefazione, e dimostrano per conseguenza che lo spirito dell'uomo  3206 può esser modificato e diversamente conformato da cause, circostanze e accidenti fisici diversi dalle assuefazioni. Così p. e. la luce è naturalmente cagione di allegria, siccome il suono, e le tenebre di malinconia; quella eccita sovente l'immaginazione, ed ispira; queste la deprimono ec. Un luogo, un'[un] appartamento, un clima chiaro e sereno, o torbido e fosco, influiscono sulla immaginativa, sull'ingegno, sull'indole degli {abitanti, sieno} individui o popoli, indipendentemente dall'assuefazione. Così una stagione, una giornata, un'ora nuvolosa o serena; il trovarsi per più o men tempo in un luogo qualunque oscuro o luminoso, senza però abitarvi, tutte queste circostanze {fisiche,} indipendenti dall'assuefazione {e dalle circostanze morali,} affettano, quali momentaneamente quali durevolmente, lo spirito dell'uomo, e {variamente} lo dispongono, e ne producono le assuefazioni, e le differenze di queste ec. ec. ec. (19. Agosto. 1823.). {{V. p. 3344.}}