25. Luglio. dì di S. Giacomo. 1823.
[3032,1]
3032
Visto ital. e spagn. participio di vedere, è manifesta contrazione di visitus, come quisto, chiesto ec. di quaesitus (v.
p. 2893. sqq. ).
Così vista sust. verbale ital. e spagn. è contrazione
di visita voce latinobarbara per visitus us cioè visus us. Così i composti di
vedere hanno p. e. avvisto, rivisto, provvisto ec. La voce vista per veduta, e con altri sensi simili, ch'ella ha pure
appresso di noi, è latino-barbara. Vedila nel
Glossario. E ch'ella sia
contrazione di Visita, com'io dico, e quindi visto sia
contrazione di visitus, vedi il Glossario med.
in Vista 4. Ora consideriamo.
[3032,2] 1. Il latino video da cui
viene il nostro vedere e lo spagn. ver fa nel participio, non visitus, ma visus. Similmente viso is anomalo, che ne deriva. Ma secondo i principii
da me posti e dimostrati altrove pp. 2894-95
p.
2932
pp.
2991-92, egli è certissimo che l'antico participio di video dovette esser visitus
(anomalo in vece di viditus) come di doceo fu docitus. Quindi il
nostro ital. e spagn. visto è contrazione
(usitatissima anche nell'antico e buon
3033 latino: v.
p. 2894. e seg. )
dell'antico visitus; egli è un latinissimo vistus anteriore a visus e
più regolare. Or come mai questo participio, perduto affatto nel latino
conosciuto, questo participio antichissimo, più antico e più regolare dell'usato
dagli scrittori latini, comparisce per la prima volta nel latino-barbaro, e
quindi si trova usitatissimo e comunissimo in due lingue moderne figlie della
latina, e trovasi in luogo del visus del latino
conosciuto, il qual visus nelle dette lingue non
trovasi? Forse questo participio, indipendentemente dal latino, è stato fatto in
dette lingue dal verbo vedere secondo le regole di
coniugazione proprie, non del latino, ma di esse lingue? Anzi secondo queste
regole, egli è in esse lingue affatto anomalo e irregolare e fuori d'ogni
ordine; ei non ha in esse lingue veruna origine; e in luogo di esso, la lingua
italiana, secondo le regole delle sue coniugazioni, dee dire veduto
{#1. Veduto sarebbe appunto il
regolarissimo viditus, secondo il detto a pag. 3074. sqq.
{+3362-3.} Così da fundo regolarmente funditus dimostrato da funditare; da
medeo, meditus
dimostrato da meditare, come altrove dico,
cioè p. 3352-60.
} (lo spagn. dovrebbe dir veido o vido), e lo dice infatti ancor esso. Ma questo secondo
participio
3034 italiano, regolare e moderno è molto
meno volgare e più nobile, e quell'altro irregolare, antico e latino è più
plebeo, e forse, almeno in {vari} luoghi, il solo che
la plebe adoperi, siccome in ispagnuolo egli è unico sì per la plebe che per la
gente colta e per la scrittura. Donde pertanto questo participio {nel} latino-barbaro, e nelle lingue moderne, s'ei non
viene dal latino conosciuto, nè dalle radici e regole d'esse lingue? Qual altro
mezzo ce lo può aver conservato, se non il volgare latino, conservatore
dell'antichità più che il latino scritto, e in questo {{presente}} caso, più regolare eziandio?
[3034,1] 2. Visito as si fa
frequentativo di viso is. Lasciamo stare s'egli sia di
viso is, o piuttosto di video il cui participio è lo stesso, cioè visus. Ma se l'antico participio dell'uno o dell'altro o d'ambedue, fu
visitus, il verbo visito
potrà eziandio esser continuativo di qual de' due si creda meglio, e venire non
da visus, o supino visum, ma
da visitus, o supino visitum. Da visus altresì nacquero parecchi
verbi di cui vedi la
3035
p. 2843. seg.; p. 3005
3019. Se visito viene da visitus di video, egli non sarà nè figlio di viso is, nè diverso da esso per formazione e per significato
originario (cioè esso frequentativo, e viso
continuativo), anzi sarà fratello di viso is, formato
nello stesso modo, cioè dal participio in us di video, continuativo com'esso visere; ma sarà fratello maggiore, perchè formato da un participio più
antico e più regolare di visus, o piuttosto sarà
originalmente tutt'un verbo con viso is, perchè
formato da un medesimo participio, cioè visitus detto
anche visus per contrazione e anomalia.
[3035,1] 3. Ho sostenuto pag. 2932. segg. l'esistenza del verbo pisare o pisere (tutt'uno
con pigiare e pisar) fatto
da un pisus participio di pinsere. Ora coll'esempio di visto, e
coll'aiuto delle considerazioni ch'esso ci somministra, confermeremo quel nostro
discorso; e all'incontro con esso {discorso}
confermeremo il presente. Il participio regolare di pinso è pinsitus che tuttavia sussiste. Ecco
un gemello di visitus. Da pinsitus si fece per contrazione
3036
{e anomalia}
pinsus
{che altresì sussiste.} Ecco da visitus, visus che solo sussiste nel latino
conosciuto. Altresì da pinsitus si fece pistus che parimente sussiste. Questa formazione
suppone e dimostra due cangiamenti; primo la detrazione della n, onde pisitus che non
sussiste, ma si prova, come vedete. Ed eccoci di nuovo a visitus. Secondo, la solita detrazione dell'i (come in postus per positus), onde pistus ch'è il solo
participio conservato nelle lingue moderne (pesto,
italiano pisto italiano volgare, e spagnuolo), da cui
pistare. Ed eccovi appunto il vistus conservato nelle lingue moderne in luogo e di visitus e di visus, onde avvistare ec. (v. la p. 2844.
3005.). Ma siccome da pinsitus si fece pinsus,
detratte le lettere it, così appunto da pisitus
pisus, non altrimenti che pistus. E ciò nè più nè meno che da visitus
visus, non altrimenti che vistus. {Censeo
- censitus e census a
um, onde census us, secondo
l'osservazione da me fatta circa tali verbali della 4.ta pp. 2009-10
p. 2019
pp. 2145. sgg.
p. 2227
p. 2339. Notabile è che censitus intero, negli scrittori latt. è più raro e più
moderno che il contratto census. Cosa simile
alla presente di visus per visitus. V. p. 3815. fine.} E siccome da visus anomala contrazione di visitus si fece l'anomalo viso is in cambio
di viso as, {+(qui si può vedere la p.
3005, circa il verbo viser
avvisare ec.)} così è curioso a
notare che anche da pisus anomala contrazione di pinsitus o pisitus, si trovi
o si creda fatto, oltre
3037 a piso as, e fors'anche in luogo di questo, l'anomalo continuativo piso is.
[3037,1] E qui possiamo considerare quanti participii in us abbia uno stesso verbo cioè pinso, o piuttosto quanti ne sieno nati da un solo cioè pinsitus, parte esistenti, parte dimostrati per
ragione, e alcuno di questi dalla nostra
teoria de' continuativi. È bene il considerarlo perchè ciò serva
d'esempio, e quindi si faccia ragione quanto giustamente io dica che moltissimi
verbi della prima, che sembrano tutt'altro, sono veri continuativi di verbi o
noti o ignoti (e vedi a questo proposito p. 2928-30), e quanti che si credono puri aggettivi, sono veri
participii di verbi talora anche noti, ma non riconosciuti per loro padri, (del
che vedi la p. 3026.).
[3037,2] Dunque da pinso
Pinsitus 1. Pinsus 2. Pisitus 3. Pistus 4. Pisus 5.
[3037,3] 1. 2. 4. esistenti nel buon latino. 3. dimostrato
per ragione grammaticale da pistus. 5. dimostrato da'
continuativi pisare o pisere, pigiare, pisar.
3038 Chi volesse che pisus non fosse da pisitus ma da pinsus, detrattane la n come
da pinsitus in pisitus, poco
monterebbe. Avremmo sempre e in pinsus e in pisus la detrazione dell'it
a dimostrare la derivazione di visus da visitus, e l'anteriorità di questo, come anche di vistus che ha sola una lettera meno di visitus, e non due. (25. Luglio. dì di S. Giacomo. 1823.). V. la p. seg. [p.
3039,2]