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Scrivere, e Operare. Letteratura e filosofia, ed Azione.

Writing and Doing. Literature and philosophy, and Action.

598,4 2453,1 3899,1 3993,1

[598,4]  At populo Romano nunquam ea copia fuit * , (praeclari ingenii scriptorum) quia prudentissimus quisque * (cioè, ceux qui avaient le plus de lumières, * Dureau-Delamalle, qual più saggio vi era, Alfieri) negotiosus maxume erat: ingenium nemo sine corpore exercebat * : (luogo degno di essere riportato qualunque volta io discorrerò di questa materia) optimus quisque facere quam dicere,  599 sua ab aliis benefacta laudari, quam ipse aliorum narrare, malebat * . Sallustio, Bell. Catilinar. c. 8. fine.

[2453,1]   2453 Se l'uomo sia nato per pensare o per operare, e se sia vero che il miglior uso della vita, come dicono alcuni, sia l'attendere alla filosofia ed alle lettere (quasi che queste potessero avere altro oggetto e materia che le cose e la vita umana, e il regolamento della medesima, e quasi che il mezzo fosse da preferirsi al fine), {+{+} Il fine della letteratura è principalmente il regolar la vita dei non letterati; è insomma l'utilità loro, ed essi se n'hanno a servire. Ora io non ho mai saputo che la condizione di chi è servito, fosse peggiore e inferiore che non è quella di chi serve.} osservatelo anche da questo. Nessun uomo fu nè sarà mai grande nella filosofia o nelle lettere, il quale non fosse nato per operare più, e più gran cose degli altri; non avesse in se maggior vita e maggior bisogno di vita che non ne hanno gli uomini ordinarii; e per natura ed inclinazione sua primitiva, non fosse più disposto all'azione e all'energia dell'esistenza, che gli altri non sogliono essere. La Staël lo dice dell'Alfieri (Corinne, t. 1. liv. dern.), anzi dice ch'egli non era nato per iscrivere, ma per fare, se la natura de' tempi suoi (e nostri) glielo avesse permesso. E perciò appunto egli fu vero scrittore, a differenza di quasi tutti i letterati o studiosi italiani del suo e del nostro tempo. Fra' quali siccome nessuno o quasi nessuno è nato per fare (altro che fagiolate), perciò nessuno o quasi nessuno è  2454 vero filosofo, nè letterato che vaglia un soldo. Al contrario degli stranieri, massime degl'inglesi e francesi, i quali (per la natura de' loro governi e condizioni nazionali) fanno, e sono nati per fare più degli altri. E quanto più fanno, o sono naturalmente disposti a fare, tanto meglio e più altamente e straordinariamente pensano e scrivono. (30. Maggio 1822.).

[3899,1]  Je me rappelle souvent ce vers anglais: L'homme est fait pour agir, et tu prétends penser? * Frédéric II. Lettres à d'Alembert, tome 1. p. 203. (22. Nov. 1823.) {{V. p. 3931.}}

[3993,1]  Il me semble que l'homme est plutôt fait pour agir que pour connaître. * Lettres du Roi de Prusse et de M. d'Alembert. Lettre ccxxxvii. du Roi. (19. Dec. 1823.).