[262,2] Bisogna ricordarsi che l'invenzione della polvere
contribuì non poco all'indebolimento delle generazioni 1. disavvezzando dal
portare armatura, (v. Montesquieu ch. 2. in proposito del gran vigore
de' soldati romani) 2. rendendo l'atto della guerra non più opera
della forza individuale o generale, ma quasi intieramente dell'arte; certamente
rendendo l'arte molto più arbitra della guerra che non era stata per l'addietro
ec. 3. sopprimendo o togliendo per conseguenza la necessità di quegli esercizi
che o direttamente o indirettamente come i giuochi atletici, servivano a render
gli uomini vigorosi ed atti alla guerra.
[659,1] L'invenzione e l'uso delle armi da fuoco, ha combinato
perfettamente colla tendenza presa dal mondo in ordine a qualunque cosa, e
derivata naturalmente dalla preponderanza della ragione e dell'arte; colla
tendenza, dico, di uguagliar tutto. Così le armi da fuoco, hanno uguagliato il
forte al debole, il grande al piccolo, il valoroso al vile, l'esercitato
all'inesperto, {i modi di
combattere delle varie nazioni}: e la guerra ancor essa ha preso un
equilibrio, un'uguaglianza che sembrava contraria direttamente alla sua natura.
E l'artifizio, sottentrando alla virtù,
660 ed
agguagliandola, e anche superandola, e rendendola inutile, ha pareggiato
gl'individui, tolta la varietà, spento quindi anche nella guerra, l'entusiasmo
quasi del tutto, spenta l'emulazione, e toltale la materia, spento l'eroismo,
giacchè tanto vale un soldato eroe, quanto un Martano, o se anche non l'ha
spento, l'ha confuso colla viltà, e reso indistinguibile, e quindi senza
eccitamento e senza premio: in fine ha contribuito sommamente anche per questa
parte a mortificare il mondo e la vita.
Tanto è vero che il bello, il grande, il vario, non si trova se non che nella
natura, e si perde subito appena si esce da lei, appena sottentrano l'arte e la
ragione, in qualunque cosa. (14. Feb. 1821.).
[978,2]
Per l'invenzione della
polvere l'energia che prima avevano gli uomini si trasportò alle
macchine, e si trasformarono in macchine gli uomini, cosicchè ella ha
cangiato essenzialmente il modo di guerreggiare.
*
B. Italiana t. 5. p. 31.
Prospetto
Storico-filosofico ec. del Conte Emanuele Bava di S. Paolo,
2. ed ult. estratto.
(23. Aprile. 1821.).
[984,2] La scoperta e l'uso delle armi da fuoco oltre agli
effetti da me notati negli altri pensieri, p. 262
pp.
659-60 ha scemato ancora notabilissimamente il coraggio ne' soldati, e
generalmente negli uomini. La victoire... s'obtient aujourd'hui
par la regularité et la précision des manoeuvres, souvent sans en
venir aux mains. Nos guerres ne se décident plus guère que de loin,
à coups de canon et de fusil; et nos timides fantassins, sans armes
défensives, effrayés par le bruit et l'effet de
985 nos armes à feu, n'osent plus s'aborder: les combats à
l'armes blanches sont devenus fort rares.
*
Così il Barone Rogniat, Considérations sur l'Art de la guerre,
Paris, de l'imprimerie de Firmin Didot, 1817.
Introduction, p. 1. E come i soldati, così gli altri uomini che si
servono delle armi da fuoco invece delle bianche, riducendosi ora ogni battaglia
o pubblica o privata, a tradimenti, e {a} fatti di
lontano, senza mai venire corpo a corpo: oltre l'influenza che ha l'educazione
militare, e la natura delle guerre sopra l'intero delle nazioni. Sarà bene ch'io
legga tutta intera l'opera citata, dove l'arte della guerra è chiarissimamente
esposta, congiunta a molta filosofia, paragonati continuamente gli antichi coi
moderni, e i diversi popoli fra loro, applicata alla detta arte la scienza
dell'uomo ec. E certo la guerra appartiene al filosofo, tanto come cagione di
sommi e principalissimi avvenimenti, quanto come connessa con infiniti rami
della teoria della società, e dell'uomo e dei viventi. (25. Aprile
1821.).
[1737,2] Da che nacque l'invenzione del
1738 canocchiale che ha tanto influito sulla navigazione, sulla stessa
filosofia metafisica, e quindi sulla civilizzazione? Dal caso. E l'invenzione
della polvere che ha mutato faccia alla guerra, ed alle nazioni, e tanto
contribuito a geometrizzare lo spirito del tempo, e distruggere le antiche
illusioni, insieme col valore individuale ec. ec.? Dal caso. Chi sa che
l'aereonautica non debba un giorno sommamente influire sullo stato degli uomini?
E da che cosa ella deriva? Dal caso. E quelle scoperte infinite di numero,
sorprendenti di qualità, che furono necessarie per ridurre l'uomo in quel
medesimo imperfetto stato, in cui ce lo
presenta la più remota memoria che ci sia giunta delle nazioni; scoperte che
hanno avuto bisogno di lunghissimi secoli e per essere condotte a quella
condizione ch'era necessaria per una società alquanto formata, e per essere poi
perfezionate come lo sono oggidì; scoperte che oggi medesimo, dopo ch'elle son
fatte da tanto tempo, dopo ch'elle sono perfezionate, dopo che la nostra mente
vi s'è tanto abituata,
1739 lo spirito umano si
smarrisce {cercando} come abbiano potuto mai esser
concepite; le lingue, gli alfabeti, l'escavazione e fonditura de' metalli, la
fabbrica de' mattoni, de' drappi d'ogni sorta, {la nautica e
quindi il commercio de' popoli,}
{+la coltura de' formenti, e delle viti,
e la fabbrica del pane e vino, invenzioni che gli antichi attribuivano agli
dei, che la scrittura pone dopo il diluvio, e che certo furono
tardissime,} la stessa cocitura delle carni, dell'erbe, ec. ec. ec.
tutte queste maravigliose e quasi spaventose invenzioni, da che cosa crediamo
che abbiano avuto origine? Dal caso. Consideriamo tutte le difficili scoperte
moderne, fatte pure in tempo dove la mente umana aveva tanti, ed immensi aiuti
di più per inventare; e vedendo che tutte in un modo o nell'altro si debbono al
caso, e nessuna o pochissime derivano da spontanea e deliberata applicazione
della mente umana, nè dal calcolo delle conseguenze, e dal preciso progresso dei
lumi; {+pochissime ancora da tentativi
diretti, e sperienze appositamente istituite, benchè a tastoni e all'azzardo
(come furono per necessità, si può dir, tutte quelle pochissime che
fruttarono qualche insigne scoperta);} molto più dovremo creder lo
stesso di tutte le scoperte antiche le più necessarie all'esistenza di una
società formale. Se dunque porremo attenzione all'andamento delle cose, e alla
storia dell'uomo, dovremo convenire che tutta quanta la sua civilizzazione è
pura opera
1740 del caso. {+Il quale variando ne' diversi remoti paesi, o mancando,
ha prodotto quindi diversi generi di civilizzazione (cioè perfezione), o
l'assoluta mancanza di essa.} La perfezione del primo essere vivente
doveva dunque essere dalla natura incaricata all'azzardo? (19. Sett.
1821.).
[2479,2] Molto ragionevolmente s'ammira la ritirata dei
diecimila greci, eseguita per lunghissimo tratto d'un immenso paese nemico, e
impegnato invano ad impedirla; dal core del
2480 regno,
a' suoi ultimi confini. ec. Or che si dovrà dire di una non ritirata, ma
conquista di un regno anch'esso immenso, qual era quello del
Messico, eseguita non da diecimila, ma da mille, o
poco più spagnuoli, e in tanta maggior lontananza dal loro paese, {e questa, di mare, ec.} ec.? Quanto più corre il tempo,
tanto più cresce la differenza ch'è tra uomini e uomini, e la superiorità
degl'inciviliti sui barbari. Non erano così differenti i Persiani dai greci,
benchè differentissimi, nè così inferiori, benchè sommamente inferiori, quanto i
Messicani (benchè non privi nè di leggi, nè di ordini cittadineschi e sociali,
nè di regolato governo, nè anche di scienza politica e militare ridotta a certi
principii) per rispetto degli spagnuoli. E principalmente nelle armi, i Persiani
e i greci non differivano gran cosa, laddove gli spagnuoli dai Messicani
moltissimo. E così rispettivamente nella Tattica. (16. Giugno. Domenica.
1822.).
[2674,4]
On ne fait entrer dans
la cavalerie
*
(Lacédémonienne) que des
hommes sans expérience, qui n'ont pas assez de vigueur ou de zèle. C'est
le citoyen riche qui fournit les armes, et entretient le cheval. (Xen.
hist. gr. l. 6. p. 596.). Si ce corps a
remporté quelques avantages il les a dus à cavaliers étrangers que
Lacédémone prenoit à sa solde (Id.
de magistr. equit. p. 971.). En
géneral[général] les Spartiates
aiment mieux servir dans l'infanterie: persuadés que le vrai courage se
suffit à lui-même, ils veulent combattre corps à corps. J'étois auprès
du roi Archidamus, quand on
lui présenta le modèle d'une machine à lancer des traits, nouvellement
inventée en Sicile. Après l'avoir examinée avec
attention: C'en est fait, dit-il, de la valeur. (Plut.
apophth. Lac. t.
2. p. 219.)
*
Voy.
d'Anach. ch. 50. t. 4. p. 252. Applicate
2675 tutto questo all'invenzione ed uso delle armi da
fuoco ed alla milizia moderna. (23. Feb. 1823.).
[3893,2] A proposito del danno recato al valore
dall'invenzione delle armi da fuoco, vedi il detto di Archidamo appresso il Vettori ad Aristot.
Polit. l. 7.
Florent. 1576. p. 602. il qual detto è
riportato da Senofonte, s'io non m'inganno, nell'Agesilao, ed attribuito
forse a costui; ovvero nella
Repubbl. de'
Lacedemonii
[Plutarco,
Moralia.] Oltre le invettive dell'Ariosto
contro l'armi da fuoco in uno de' dieci primi Canti del Furioso, a proposito di Cimosco ec. (19. Nov.
1823.).
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