Uomo, solo titolo di cui l'uomo si può pregiare.
Human, the only title that can honor a person.
2493,1Solo modo di conoscer l'uomo, o gli uomini.
Only way of knowing man, or mankind.
3466,1Impossibile conoscere quello che possa divenire, non solo il genere umano, ma un individuo.
Impossible to know what could become not only of humankind, but of a single individual.
4166,4Uomo, si conosce meglio nelle città piccole ec. che nelle capitali ec.
Man, can be known better in small cities, etc. than in capitals, etc.
1831,2 2405,1[2493,1] Nè il titolo di filosofo nè verun altro simile è
tale che l'uomo se ne debba pregiare, nemmeno fra se stesso. L'unico titolo
conveniente all'uomo, e del quale egli s'avrebbe a pregiare, si è quello di
uomo. E questo titolo porterebbe che chi meritasse di portarlo, dovesse esser
uomo vero, cioè secondo natura. In questo modo {e con questa
condizione} il nome d'uomo è veramente da pregiarsene, vedendo ch'egli
è la principale opera della natura terrestre, o sia del nostro pianeta, ec.
(24. Giugno. dì del Battista. 1822.).
[3466,1]
Ces hommes qui existent
ainsi
*
(les Chartreux de Rome) sont pourtant les mêmes à qui la guerre et toute son
activité suffiraient à peine s'ils s'y étaient accoutumés. C'est un
sujet inépuisable de réflexion que
3467 les
différentes combinaisons de la destinée humaine sur la terre. Il se
passe dans l'intérieur de l'ame mille accidents, il se forme mille
habitudes qui font de chaque individu un monde et son histoire.
Connaître un autre parfaitement serait l'étude d'une vie entière;
qu'est-ce donc qu'on entend par connaître les hommes? les gouverner,
cela se peut, mais les comprendre, Dieu seul le fait.
*
Corinne, livre 10. Chap. 1. t. 2. p.
114. Ciò vuol dire che l'uomo è sommamente e infinitamente o
indeterminatamente conformabile, e non è possibile conoscer mai tutti i modi e
tutte le differenze in cui lo spirito degl'individui, secondo la diversità delle
circostanze (ch'è infinita o indeterminabile), si conforma o si può conformare;
per la stessa ragione per cui non si possono conoscere tutte le circostanze
possibili ad aver luogo, che possono influire sullo spirito degl'individui, nè
tutte quelle che hanno effettivamente influito su tale o tale individuo
determinato, nè le loro combinazioni scambievoli, nè le loro minute diversità
che producono non piccole differenze di carattere ec.
3468 La maggior cognizione adunque che si possa avere dell'uomo è
quella di sapere perfettamente e ragionatamente che gli uomini non si possono
mai ben conoscere, perchè l'uomo è indefinitamente variabile negl'individui, e
l'individuo stesso per se. E il più certo segno di tal cognizione si è quello di
non maravigliarsi mai un punto, e di esser bene e ragionatamente e veramente
disposto a non maravigliarsi di qualunque strana {e inaudita
e nuova} indole, carattere, qualità, facoltà, azione di qualunque
individuo umano noto o ignoto ci possa venire agli orecchi o agli occhi, ci
accada o possa accader d'intendere o di vedere, {+in bene o in male.} Chi è veramente giunto a
questa disposizione, e l'ha in se ben perfetta, radicata e costante, ed
efficace, può dire di conoscer l'uomo il più ch'è possibile all'uomo.
È[E] più infatti non può se non Dio, come
ben dice la Staël, perchè Dio solo può
conoscere e conosce tutti i possibili. Or gli uomini non si possono
perfettamente {conoscere,} chi non conosca poco men che
tutti i possibili, dico, i possibili di questa natura e di questa terra.
(19. Sett. 1823.).
[4166,4]
{(Tanto è lungi che)} Non solo noi non possiamo sapere
nè anche sufficientemente congetturare tutto quello di cui sia capace, aiutata
da circostanze favorevoli, la natura umana in universale, ma eziandio di un solo
individuo, o passato o presente o futuro, noi non possiamo sapere {esattamente} nè congetturare quanta estensione, in
circostanze appropriate, avessero potuto {o pur
potranno} acquistare le sue facoltà.
(Bologna. 21. Feb. 1826.).
[1831,2] Tutte le città fuor di mano hanno qualche
particolarità di costumi, dialetto, accento, indole ecc. che le distingue sì dal
generale della nazione sì l'una dall'altra. E si trova, proporzionatamente
parlando, maggior varietà di costume scorrendo un piccolo circondario
1832 posto fuor di mano, che non si trova scorrendo da
capo a piedi un intero regno, ed anche più regni {e
nazioni,} per le vie postali. Tanto la natura è varia, e l'arte
monotona; e tanto è vero che la civilizzazione tende essenzialmente ad
uniformare. (3. Ott. 1821.).
[2405,1] Essendo vissuto lunghissimo tempo in città piccola,
e fra gente lontanissima da quel che si chiama buon tuono, e spirito di mondo,
quantunque io non abbia più che tanta pratica della così detta buona società, mi
par nondimeno
2406 di avere in mano bastanti
comparazioni per potere affermare che ne' paesi piccoli, e fra gli uomini e le
società di piccolo spirito, si apprende assai più della natura umana, e {sì} del carattere generale, sì de' caratteri accidentali
degli uomini, di quello che si possa fare nelle grandi città, e nella perfetta
conversazione. Perchè, oltre che in queste gli uomini son sempre mascherati, e
d'apparenze lontanissime dalla sostanza, e dai caratteri loro individuali; oltre
che sono tanto più lontani dalla natura, e dal vero carattere generale
dell'uomo, e lo sono, non solo per finzione, ma anche per carattere acquisito;
il principale è che son tutti appresso a poco d'una forma, sì ciascuno di essi,
come ciascuna di tali società rispetto alle altre. Laonde veduto e conosciuto un
uomo solo, si può dir che tutti, poco più poco meno, sieno veduti e conosciuti.
Al contrario di quel che succede nelle città piccole, e nella piccola società,
dove non è individuo, che non offra qualche nuova scoperta circa le qualità di
cui la natura umana è capace. Maggior varietà si trova fra questi tali uomini
che nelle stesse campagne (o fra' selvaggi, o non inciviliti ec.)
2407 perchè gli uomini affatto o quasi affatto incolti,
sono abbastanza vicini alla natura (ch'è una qualità e un tipo generale) per
rassomigliarsi moltissimo scambievolmente, mediante la stessa natura. Questi
sono simili fra loro, quelli che sono perfettamente o quasi perfettamente colti,
si può dir che sieno uguali gli {uni agli} altri, in
virtù dell'incivilimento che tende per essenza ad uniformare. Lo stato di mezzo
è il più vario, il più suscettivo di diverse qualità, e il più conformabile
secondo le circostanze relative e individuali. Queste osservazioni si possono
estendere, e distinguere in diversi modi. P. e. si conosce assai meglio la
natura umana e la sua capacità di forme, esaminando un uomo volgare, che un
dotto, un filosofo, uno esperimentato negli affari, o vissuto nel gran mondo ec.
ec.; assai meglio esaminando il carattere di una società piccola, che d'una
grande; assai meglio esaminando una nazione non perfettamente colta, che una
perfettamente civile (spagnuoli, tedeschi-italiani- francesi); assai meglio
esaminando lo spirito di quella tal nazione civile, o delle sue parti, lontano
dalla capitale, o dal centro
2408 della società
nazionale, ch'esaminando la società di essa capitale ec. Così dico ancora del
carattere nazionale, il quale p. e. rispetto ai francesi, si conoscerà molto
meglio esaminando la società della Bretagna, o della
Provenza, che quella di
Parigi. (30. Aprile. 1822.).
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